Si è parlato molto, e per anni, di liberalizzazione del prezzo dei carburanti alla stazione di servizio. Ma alla fine la differenza è sempre minima. Anche se nelle ultime settimane le cose sono cambiate e si registrano prezzi estremamente convenienti e altri incredibilmente cari. Ma perché
Il coronavirus ha influito notevolmente non solo sulla nostra vita di tutti i giorni ma anche su dinamiche fondamentali di macroeconomia delle quali poi tutti risentiamo. L’arrivo del virus è stato determinante per le borse mondiali che sono state sollecitate nei loro aspetti più positivi e negativi a seconda delle notizie che venivano diffuse e della reazione dei vari mercati punto. Ma, il coronavirus, ha avuto influenza anche sul prezzo del petrolio.
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Fondamentalmente il petrolio oggi costa meno. Il prezzo del gregggio al barile è considerevolmente calato. Ma questo non vuol dire che automaticamente il prezzo della benzina, del gasolio e degli altri derivati destinati all’autotrazione possono essere più convenienti. A volte succede e a volte no. Dipende dalle politiche commerciali dei vari distributori, da quando carburante hanno stoccato in magazzino e a che prezzo lo hanno acquistato e, soprattutto dalla distribuzione che in queste ultime settimane è al minimo storico.
In una situazione del genere chiunque riduce i costi al minimo e cerca di tenere ragionevolmente bassi i prezzi. Sono momenti di crisi che, per una volta, finiscono per influenzare in modo sostanziale quella che è la liberalizzazione del prezzo e la piccola gestione dei distributori, ma anche di ogni singolo gestore, può approfittarne
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Supponiamo che un’area di servizio sia costretta a dover chiudere il proprio punto vendita mantenendo attivo soltanto il distributore sefl-service. Se si tratta di una stazione di servizio in una zona di forte passaggio avrà più convenienza a mantenere basso il prezzo e continuare ad approvvigionare il distributore risparmiando su tutti gli altri costi, a cominciare da quelli del personale. È per questo che da molti giorni, ormai, alcune stazioni di servizio che avevano bar, autolavaggio e tutta una serie di servizi fondamentali per il cliente hanno deciso di chiudere tutto, limitandosi soltanto a vendere il carburante attraverso le pompe fai da te e al minor costo possibile.
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Da tempo c’è un sito estremamente interessante (prezzibenzina.it) che studia la variazione dei prezzi della benzina e di tutti i carburanti, analizzando ogni singola distribuzione su tutto il territorio nazionale. Se, prima del coronavirus, fare 15 km per guadagnare di uno sconticino di un paio di centesimi al litro non era sicuramente vantaggioso, ora ci sono distributori che offrono carburanti a prezzi stracciati. Il tutto a fronte di un costo medio già piuttosto basso che vede il gasolio a 1,350, la benzina a 1,462, il GPL 0,590 e il metano a 0,976. Ma basta farsi un giro nella propria zona di residenza per trovare occasioni ancora più vantaggiose e un prezzo estremamente elastico che varia anche di alcuni decimi al litro a poca distanza tra un distributore e l’altro.
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Gli studiosi di macroeconomia dicono che con la ripartenza del mercato, quando finalmente saremo nel pieno della Fase 2 e dunque il lockdown sarà finito, il petrolio potrebbe mantenersi ancora su prezzi decisamente popolari. In questo momento, uno dei problemi, se mai è l’approvvigionamento. Il blocco, non soltanto in Italia ma anche in altri paesi, ha portato le grandi compagnie petrolifere a stoccare enormi quantità di petrolio grezzo e già raffinato, pronto per essere trasformato in combustibile, in attesa che i prezzi salgano ma soprattutto che la distribuzione aumenti.
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È vero però anche l’effetto contrario. E cioè che a distanza di pochi chilometri ci possano essere prezzi estremamente vantaggiosi e anche incredibilmente cari. Lo chiamano butterfly effect, effetto farfalla. E riguarda qualsiasi prezzo di beni di grande utilità nella grande distribuzione in momenti di crisi. Benzina, ma anche acqua, olio, farina, sale, zucchero. Chi ha la disponibilità fa il prezzo e cerca di reggere il mercato in crisi perché ha sufficiente prodotto da vendere.
Qualche giorno fa era diventato virale il video di un automobilista che si era fermato a una stazione di servizio e aveva trovato la benzina a 2.176 € al litro. Un prezzo impossibile. Da quanto ci è dato sapere la stazione di servizio ha poi subito un’indagine da parte della Guardia di Finanza con una conseguente sanzione e comunque, non si tratta di un caso isolato. Molte trasmissioni di inchiesta hanno rivelato che alcune compagnie di distribuzione di carburanti mantenevano prezzi bassissimi solo perché le società di distribuzione aggiravano IVA e accise con truffe che sono state individuate e perseguite. Oggi è possibile mantenere un prezzo concorrenziale ma quando la differenza di prezzo è troppo grande quasi certamente si entra a far parte di un meccanismo commerciale poco chiaro, se non illecito.
Dando un’occhiata alla grande zona di Milano, abbiamo trovato nel raggio di appena 5 km distributori di benzina che garantivano la verde a 1,539 e a distanza di non più di mezzo chilometro, altri distributori la proponevano a 1,859. Con una forbice così ampia, vale davvero la pena informarsi attraverso questi motori di ricerca che sono disponibili anche con numerose applicazioni e fare il pieno proprio dove conviene. Ma il prezzo più basso è sempre garantito? Certo, ma attenzione: il distributore può promuovere il prezzo più basso anche se a diverse piattaforme potrebbero corrispondere prezzi differenti. Quello più conveniente sarà sempre quello del self service. Il “servizio” dell’addetto costerà complessivamente ai 15 ai 35 centesimi al litro. La percentuale di persone che ancora oggi non si azzarda ad avvicinarsi a un self service è notevole. E giustamente i gestori si fanno pagare per lo meno il lavoro degli addetti.
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Un ultimo esempio nella zona di Milano, in questi giorni, il prezzo più basso alla pompa è offerto da un distributore nella zona di Segrate: 1,295 al litro per la verde. Supponiamo di dover fare il pieno alla nostra 500 Lounge circa 35 litri di carburante. Il costo è di poco più di 45€. Ma proviamo a vedere sempre attraverso il sito prezzibenzina.it il distributore più caro a una distanza ragionevole. A 4 km esatti ne troviamo uno che vende lo stesso tipo di carburante a 1,484 il conto è presto fatto quasi 9 € in più per lo stesso pieno dello stesso carburante. Un buon 20% di rincaro.
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