Cronaca

Volkswagen ID.3, lo stabilimento di Zwickau dedicato all’auto elettrica

Il gruppo Wlokswagen, a Zwickau, ha dato vita ad uno stabilimento che proietta il mondo dell’automobile verso una nuova era: quella dell’ID

Il gruppo Volkswagen, a Zwickau (Germania), ha dato vita ad un grosso progetto per il settore automobilistico. Sono stati formati 8 mila dipendenti per la produzione di vetture a nuova propulsione e al lavoro con tecnologie ad alto voltaggio. Nello stabilimento gigantesco del posto non saranno infatti prodotte automobili tradizionali, ma si darà il via al futuro dell’auto, ovvero l’elettrico.

Quella della cittadina tedesca sarà la prima fabbrica per le auto elettriche (MEB) dove, tra l’altro, si sta producendo la prima berlina cinque porte ID.3 stile Golf. Alcune voci di corridoio parlano di un prezzo di listino intorno ai 30 mila euro, dunque accessibile ai più. Intanto si pensa già al modello successivo: un suv che è stato battezzato ID.4.

Il gruppo Volkswagen, per ottimizzare lo stabilimento per questo tipo di produzione, ha avviato un piano da 40 miliardi di euro ed è dal 4 novembre scorso che è iniziata la produzione della ID.3. Nell’impianto vi sono lunghe aree per l’assemblaggio e circa 1700 robot completamente automatizzati. Nonostante ciò, vi sono ancora teste ad arco su bracci, anziché saldatrici laser più moderne. Questo, probabilmente, perché il laser consuma maggiore energia. Assenti invece i binari della catena di montaggio ed i robot si muovono lungo delle piattaforme mobili chiamate marriage. Il processo di assemblaggio tra carrozzeria ed elementi meccanici avviene con il passaggio su isole dove vengono montati plancia, interni, sedili, rivestimenti. In questi punti c’è bisogno dell’uomo visto che l’assemblaggio di plancia ed imperiale sono fatte a mano.

Volkswagen e le ID, ecco di cosa si tratta

Come già detto, nel piano di investimenti del gruppo tedesco ci sono le auto ID, ovvero nativamente elettriche. Sostanzialmente si tratta di vetture sviluppate totalmente in elettrico. Non sono quindi dotate di propulsori a combustione interna modificate per andare a batteria, ma nascono su una piattaforma specifica creata ad hoc.

Quest’ultima si chiama MEB, cioè Modularer Elektrobaukasten, che permette di costruire auto diverse con una base modulare comune. Il concetto si fonda sull’MQB (Modularer Querbaukasten), un modello di industria 4.0 che si può replicare in tutto il mondo.

Ora la fabbrica è chiusa a causa del coronavirus, ma al ritorno a pieno ritmo si conta di produrre fino a 330mila unità annue di queste nuove automobili.

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Mattia Di Gennaro

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