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Brian Johnson e il garage hard rock, le auto del cantante degli AC-DC

La leggenda narra che la prima cosa che Brian Johnson comprò con i primi soldi dagli AC-DC sia stata una Mini Cooper. Questa ed altre storie che ha raccontato 3 anni fa le proponiamo in esclusiva per AutoMotoriNews

“Anche se ho fatto un sacco di soldi sono sempre rimasto un operaio, un worker”. Brian Johnson è una leggenda del rock, ma non è mai cambiato di una virgola. Nella splendida intervista che ci ha rilasciato nel 2017 (e che riproponiamo in esclusiva per AutoMotoriNews), il frontman degli AC-DC ne ha raccontate, di avventure. “Quando la band decise di scegliermi per sostituire Bon Scott quasi non ci credevo – spiega Brian – Per cui, con quei soldi che per me erano un anno di stipendio, pagai l’affitto di casa e comprai una Mini Cooper nera e oro, usata. L’ho tenuta fino a pochi anni fa”.

Brian Johnson sul palco durante l’ultimo tour con la band

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Brian Johnson e l’Italia

Da allora il cantante dei mitici AC-DC di auto ne ha comprato circa 250, molte delle quali sono rimaste patrimonio di un garage straordinario e molto rock con qualche pezzo di straordinaria eleganza e altre molto glam. Brian è molto legato all’Italia: “Mia madre si chiamava Ester, Ester De Luca ed era nata a Frascati, vicino ai castelli romani. Una donna straordinaria, è da lei che ho imparato ad apprezzare il gusto delle cose buone, della pasta fatta in casa, del vino ma anche delle auto. Mai avrei pensato quando ho preso quella Mini Cooper che dopo qualche anno avrei comprato anche una Ferrari”.

Amore al primo sorso

D’altronde quando lavorava in miniera come turnista, Johnson – originario di Dunston, nel cuore del bacino di carbone dell’Inghilterra industriale – Johnson nemmeno pensava di diventare una rockstar… “La band decise di venire a sentirmi in Inghilterra perché io non avevo certo i soldi per andare alle loro audizioni in Australia o negli States dove c’era al coda per diventare il loro cantante. Pare che Bon Scott mi avesse visto dal vivo con la mia band di allora quando ancora facevo il minatore e disse agli altri che – letteralmente – aveva visto un figlio di buona donna che gli assomigliava pure troppo. Ricordo che vennero in Inghilterra e dopo una serata intera a suonare e cantare e bere, io dovevo andare a casa perché la mattina dopo mi svegliavo alle 05.30 per il turno in miniera… ma loro mi imposero di licenziarmi. E due giorni dopo mi pagarono. Subito. Così… boom”.

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Brian Johnson con due delle Range Rover che usa quotidianamente

Il garage di Brian Johnson

Brian Johnson era alla Mille Miglia di qualche anno fa alla guida di una Jaguar Heritage della sua collezione: “Molte auto le tengo qui in Europa, altre sono in Australia dove ho casa insieme ad altri ragazzi della band, altre a Los Angeles. Questa organizzazione mi è costata molto ma mi ha consentito di essere presente a diverse aste e su diversi mercati. Le prime auto che comprai furono soprattutto inglesi… Una Rolls Royce Silver Shadow, poi una Phantom, un paio di Range Rover customizzate che ho conservato e con le quali continuo a girare quando sono in Inghilterra. La Evoque è la mia auto anche ora, ne ho diverse. Ma è da tempo che mi sono appassionato alle auto da collezione. La prima che mi ha dato molta soddisfazione acquistare fu una MG TF del 1954 ma anche una Lola della quale esistevano solo pochi esemplari. La presi da uno che ci faceva le corse in salita, telaio #15 di una T70 Mark 1 del 1965, blu, bellissima. Aveva una brutta botta da riparare e ora sembra più nuova di quando l’ho comprata”.

La MG TF del 1954 è stato uno dei suoi primi acquisti da collezione

La storia della Ferrari 458 Italia

In Italia passa spesso per soddisfare le sue esigenze gastronomiche e automobilistiche: “Ferrari  ne ho diverse ma nessuna è bella come la mia 458 Italia, credo sia una delle macchine sportive più belle che siano mai state concepite. Sotto il culo è una bomba ma è anche molto elegante. Ricordo di avere detto al mio amico Chris Evans durante una intervista alla BBC che era il mio sogno di quel momento e Chris, che conosceva qualcuno molto in alto, mi mise in lista. Mi fu recapitata a casa tre giorni dopo che lo stesso Chris mi disse se ero disposto a pagare una certa cifra per la 458 Italia rossa. Dissi ‘pago quella cifra e un bel regalo anche a te’. La macchina arrivò e sono andato subito a saldare i miei debiti”.

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Il cantante in pista davanti alla sua Ferrari 458 Italia

Bugatti, un sogno (non) proibito

L’auto italiana che in questo momento vorrebbe di più è una vecchia Bugatti: “Mia madre mi parlava della Bugatti, della Isotta, della Topolino e della Balilla. Ho un paio di Bugatti, ma quando ho avuto l’occasione di comprare una Royal Kellner mi sono tirato indietro all’ultimo istante, ero in tour e non sono riuscito a partecipare a un’asta. Me ne sono pentito molto ma spero che ci sia un’altra occasione. Ce n’è una del 1934 cui faccio la corte da un po’…” L’auto cui si riferiva Brian Johnson all’epoca in cui concesse questa intervista esclusiva, qualche tempo fa, oggi vale circa 10 milioni di dollari.

Brian Johnson a sinistra accanto al grande Angus Young

Brian Johnson vuole fare l’americano

Negli USA il cantante ha scoperto l’amore per il cinema: “Vivo poco lontano dagli Studios, a Hollywood, e ci sono sempre aste molto interessanti. Ho comprato una Mustang GT  blu cobalto da corsa, una Mustang rossa tradizionale da 750 cavalli, una vecchia auto utilizzata per il telefilm Hazzard, proprio come quella Bo e Luke Duke e un camion che era stato utilizzato per Mad Max oltre la sfera del tuono, il film in cui c’è anche Tina Turner. Negli Stati Uniti tutto è molto glam e io mi sono sicuramente un po’ fatto condizionare. Ma è bello non avere pensieri e problemi di soldi”.

Perché abbia comprato quel camion Johnson non lo dice, ma chi scrive lo sa: è un omaggio a Tina Turner di cui è amico e grandissimo fan. La seconda canzone che cantò nell’audizione in cui fu scelto dagli AC-DC è uno dei classici della Acid Queen, Nutbush City Limits. Ma è anche una citazione per Mel Gibson, protagonista di quel film e australiano come gli AC-DC, oltre che grandissimo fan della band.

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Al lavoro con la sua cocca, la Bentley Vendenplas del 1928

La cocca di Brian Johnson

L’auto che forse ama di più gli ricorda casa: “Io la chiamavo sua maestà, è una Bentley Vandenplas del 1928 verde bottiglia che trasuda eleganza britannica. Ha un rombo da paura, sa essere cattiva anche se è una vecchia signora che va trattata con grande gentilezza ma quando quel 4.5 litri gorgoglia, oh F***, ti viene voglia di spingerla al massimo. L’ho recuperata perfettamente e mi sono preso una sola libertà, un adesivo con la scritta Thunder Guts, un omaggio a un amico scomparso che diceva che quella macchina aveva le palle….” (Guts in realtà inglese significa fegato ma anche coraggio e incoscienza, proprio come in italiano n.d.r.).

Il cantante della rock band AC-DC Brian Johnson alla partenza della 1000Miglia 2014
Stefano Benzi

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