MotoGP, Dovizioso: “Rossi è come una rockstar e si diverte ancora tantissimo, Marquez invece è diverso”. Il pensiero espresso dal pilota Ducati durante un’intervista “in quarantena”
Andrea Dovizioso è confinato nella sua casa di Forlí. Il pilota Ducati sta facendo del suo meglio in questa quarantena forzata dalla pandemia di coronavirus. L’italiano ha fatto una recensione di com’è la sua vita in questo momento in un’intervista a ‘Moto.it‘.
“Non siamo abituati a fare una pausa così lunga. Fisicamente sarà difficile per tutti, perché non puoi essere pronto a guidare una MotoGP quando torneremo. Chi sa come gestirlo farà la differenza. Ma anche mentalmente non sarà facile“, sottolinea il pilota Ducati.
Per quanto riguarda il documentario (“Undaunted“) in cui si vede Dovi lottare per battere Marc Márquez nel 2019 assicura: “Abbiamo deciso di realizzare un documentario anziché una serie di episodi. Sono molto contento di come è uscito, è andata molto bene: abbiamo ancora molto materiale. Mi dispiace un po ‘di non essere stato in grado di mostrarlo tutto. Non sono qualcuno che si nasconde“.
Il motociclista di Forlì ha parole di elogio per Valentino Rossi, che considera come una rockstar. “È l’unico che si è divertito perché era davvero superiore. Tutto è legato alle vittorie, ma anche uno che ha conquistato tanti campionati come Márquez non lo vive allo stesso modo. Invece, Valentino è stato talmente oltre la concorrenza durante qualche anno, da essere in grado di divertirsi. Valentino era ed è tuttora una rockstar: voleva vivere e vive ancora adesso come rockstar. Poi ha dovuto pagare un po’ il passare degli anni, ma continua a correre perché gli piace“, chiarisce.
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MotoGP, Dovizioso: “Rossi è come una rockstar, Marquez vince tanto ma è diverso”
Andrea Dovizioso presuppone che ci saranno tagli ai salari a causa di ciò che sta accadendo con la crisi causata dal coronavirus. “Dipenderà da quando inizieremo a correre e da quante gare facciamo. Se è un numero accettabile, diciamo 10, non cambierà molto. I contratti di moto sono diversi dai contratti di calcio: dovremo vedere fino a che punto arriva il danno e come Dorna gestisce la situazione“.
Infine, commenta le tensioni vissute nel box Ducati l’anno scorso. “Purtroppo non è andato tutto bene, anche perché il 2019 è stato l’anno più difficile dei tre in cui siamo arrivati secondi. Ci è voluto un po’ di tempo per capire com’era la situazione reale e cosa non andasse. Se vediamo alcuni commenti fatti nelle prime gare, ci rendiamo conto della nostra confusione. È difficile da gestire: ogni volta che esci in pista non è mai abbastanza, provi a fare di tutto e tirare fuori il tuo meglio, ma a volte non basta. Penso che ci sia molta tensione in ogni squadra“, conclude.
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