La MotoGP pensa a come poter salvare quel che resta della stagione 2020. Si studia la possibilità di comprimere prove e gare in tre giorni anziché quattro
La crisi sanitaria ed economica dovuta al coronavirus costringe la MotoGP a ripensare il futuro immediato. Di fronte alla contrazione dei costi, sono destinati a scendere gli ingaggi dei piloti e i costi per lo sviluppo dei modelli 2021, che di fatto ricalcheranno quelli di questa stagione. Ma non sono le unici temi sul tavolo dei costruttori.
Per provare a comprimere il calendario del 2020 e a disputare quanti più gran premi possibili, infatti, si sta valutando la possibilità di rivedere il format del weekend di gara. Ovvero, comprimere tutto in tre giorni, invece di quattro, eliminando un turno di prove libere della MotoGP e probabilmente due per Moto2 e Moto3. In questo modo, tutta l’attività del pre-gara con sponsor e giornalisti, che oggi occupa la giornata di giovedì, si svolgerebbe il venerdì mattina. Poi spazio alle libere nel pomeriggio, alle qualifiche il sabato e la gara delle tre classi la domenica.
I vantaggi del nuovo format possibile della MotoGP
Il nuovo format permetterebbe di ridurre i costi delle trasferte e volendo di agganciare più gran premi in settimane consecutive, correndo in nazioni non troppo lontane l’una dall’altra. Il back-to-back, infatti, è più faticoso se si deve cominciare tutto già il giovedì successivo alla gara precedente.
Non è da escludere nemmeno il vantaggio per le moto, che potrebbero guadagnare in termini di longevità anche dei singoli componenti.
Qualche controindicazione ci sarebbe per le strutture ricettive e forse per le televisioni, che però hanno di fronte l’alternativa di un anno senza gare e certamente preferirebbero un weekend ridotto ma con la possibilità di eventi in diretta a dover trasmettere un’infinità di repliche e programmi speciali.
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