Viveva in auto, fermata una turista belga a Castel Gandolfo

Gli agenti della polizia locale hanno fermato Noelle, 70 anni. E’ un ex avvocato appassionato di viaggi che viveva in auto in attesa di tornare a casa in Belgio.

Un controllo su una persona che viveva in auto
Un controllo su una persona che viveva in auto

Da un mese viveva in auto aspettando la fine della pandemia per tornare in Belgio. Trascorreva così la quarantena la settantenne Noelle, alla guida di una station wagon diventata casa, piena di vestiti e di effetti personali. Bloccata nel cuore della crisi, impossibilitata a tornare a casa. L’hanno trovata gli agenti della polizia locale, e non l’hanno lasciata sola.

Perché Noelle viveva in auto

Le conseguenze del coronavirus
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Ex avvocato, appassionata di lunghi viaggi e di esplorazioni solitarie, è partita un mese e mezzo fa da un paesino vicino Bruxelles per girare l’Europa. E’ arrivata in Liguria attraverso la Francia e ha iniziato a scendere lungo la penisola. Agli agenti ha raccontato che avrebbe voluto arrivare fino in Africa.

Noelle aveva già ricevuto due sanzioni in altre regioni, perché aveva violato il divieto di uscire di casa. Ma la sua casa è in Belgio, lei non può tornare. Allora ha iniziato a spostarsi, a muoversi da una città all’altra.

Come riporta il Messaggero, il comandante Mauro Masnaghetti del corpo di polizia locale di Albano e Castelgandolfo, si è preoccupato per la situazione della donna. Si attiva, verifica con l’ambasciata belga il motivo per cui la donna non poteva tornare. “Effettivamente la signora aveva bisogno di aiuto. L’ambasciata le ha trovato un albergo, un passaggio aereo e ha avvertito i figli. L’abbiamo rifocillata offrendole da bere e da mangiare e fornendole tutte le indicazioni per raggiungere Fiumicino e poi per imbarcarsi per Bruxelles garantendole assistenza fino a che non fosse arrivata a destinazione” racconta al quotidiano romano.

Anche la sua auto, una Skoda Roadster, le sarà in qualche modo restituita.

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