Briatore, che attacco alla Ferrari: “Non capisco perché non vince”

In un’intervista al Corriere della Sera, Flavio Briatore critica la gestione sportiva della Ferrari, che non esprime un pilota campione del mondo dal 2007.

Flavio Briatore (foto Getty)
Flavio Briatore (foto Getty)

Continuo a non capire come la Ferrari non vinca: ha i finanziamenti, ha la storia, ha meccanici bravissimi, credo che manchi un raccoglitore di tutto”. Flavio Briatore ha criticato la gestione del Cavallino in un’intervista al Corriere della Sera. La Ferrari non vince il titolo piloti da tredici anni: è il digiuno più lungo dopo i 21 anni trascorsi dal trionfo di Jody Scheckter nel 1979 e il primo alloro dell’era Schumacher nel 2000.

Kimi Raikkonen resta l’ultimo pilota campione del mondo con la Ferrari, nell’ormai lontano 2007. Felipe Massa, invece, si è goduto virtualmente il titolo solo per 38 secondi a Interlagos l’anno successivo.

Briatore e il rimpianto per Alonso

Gli uffici della Ferrari sul circuito di Melbourne (foto Getty)
Gli uffici della Ferrari sul circuito di Melbourne (foto Getty)

Parlando di piloti, Briatore si è detto molto sorpreso degli insuccessi in Ferrari di Fernando Alonso. Non averlo visto conquistare il Mondiale per il Cavallino, ha spiegato, è ancora un forte rimpianto. “Alonso ha perso due Mondiali non per colpa sua. Il primo, nel 2010, era già vinto ed è stato un errore del muretto. È stata una botta troppo dura, non avevo mai visto Fernando piangere. Sarebbe cambiata la storia della Formula 1, l’anno dopo con una motivazione incredibile avrebbe vinto ancora, Domenicali e Montezemolo sarebbero rimasti. Dopo quell’episodio, nacquero le incomprensioni” ha spiegato Briatore.

L’ex team principal della Benetton non esclude che in Ferrari avessero creduto di aver completato l’opera prima della conclusione effettiva della gara e del Mondiale. Per dirla con Trapattoni, che abbiano detto gatto senza averlo ancora nel sacco. Briatore conosce bene quella sensazione, l’ha vissuta, racconta, ai tempi della Benetton e di Michael Schumacher.  “Eravamo convinti che avrebbe vinto il Mondiale in Giappone a Suzuka. Avevamo organizzato una festa con tre tonnellate di ostriche e gamberetti. Non vincemmo. Ci siamo ritrovati io, Schumi che non parlava, e il suo manager tra i gamberetti“.

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