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Quel Jason Kay dei Jamiroquai è un pilota: “Il sogno è una Formula 1 vera”

Jason Kay è il leader dei Jamiroquai, un delle band più cool del panorama dance mondiale, ed è un grande appassionato di auto. Nell’intervista ad Automotorinews, Jason ci racconta la sua passione per la Formula 1

Jason Kay dei Jamiroquai dal vivo (Foto Getty)

Parlargli è un’occasione rara, perché non ama la stampa e concede pochissimi colloqui di solito solo a giornalisti con cui ha già parlato e che conosce. Difficilmente commenta e promuove i suoi album, ma se si tratta di parlare di auto – soprattutto italiane – Jason Kay, leader e fondatore dei Jamiroquai è persona persino piacevole.

Jason Kay È i Jamiroquai: i suoi musicisti cambiano sempre secondo i suoi umori ed esigenze. I brani sono tutti suoi con poche e rare collaborazioni. È manesco, sbruffone e per lungo tempo ha esagerato con le sostanze stupefacenti ma oggi ha un’unica dipendenza: “L’adrenalina – racconta Jason nella sua intervista ad AutoMotoriNews.it – l’unica cosa che mi fa davvero sballare è l’adrenalina. Il palco me ne offre sempre, il piacere di suonare è enorme soprattutto di fronte a un pubblico grande ma il mio orgasmo oggi è la velocità”.

Tutte le auto di Jamiroquai: “Lamborghini e Ferrari grandi tentazioni”

Ha speso una fortuna in auto: “Ho cominciato con pochi acquisti mirati, ricordo una MiniCooper da competizione, una prima Bentley, poi una Mercedes Pagoda, poi mi sono trovato a comprare di tutto. Lamborghini e Ferrari sono le mie grandi tentazioni, ogni volta che vengo in Italia devo visitare una concessionaria o fare un salto a Maranello dove sono sempre molto gentili con me. Anche se io vorrei sempre provare una Formula Uno, e mi dicono che la cosa non sia così facile”.

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La passione per le Formula 1 e un garage da capogiro

Difficile dire quanto valga il suo garage: “Ora qualche pezzo lo vendo anche, ultimamente ho ceduto una bella Porsche Carrera GT customizzata del 2004 che aveva percorso appena quattromila chilometri. Difficilmente vendo le Ferrari ma volevo fare un acquisto davvero importante e mi sono dovuto separare da una Grigio Ferro. D’altronde ne avevo già due…”.  Non fa una grinza.

Compra e vende on line, frequenta le fiere dei grandi collezionisti e quando può è sempre presente alle grandi corse automobilistiche. Il circo della Formula Uno lo vede sempre presente a Montecarlo, Monza e Silverstone. Daytona e Indianapolis lo appassionano ma la F1 lo cattura di più: “È come fare l’uomo proiettile, di esperienze eccitanti ne ho provate diverse, non tutte lecite, e non credo ci sia niente di più eccitante che essere un uomo proiettile”.

Jamiroquai al Coachella (Getty Images)

Come vola Jamiroquai: auto, ma non solo

Il suo sogno sarebbe stato pilotare un Lockeed F104 Starfighter, il leggendario aereo militare che per due decenni è stato l’aereo più veloce del mondo. Oggi ne esistono pochi e sono quasi tutti di collezionisti privati. Per ora si accontenta degli elicotteri: “Volare mi piace molto, ho cominciato tardi e mi ci sono appassionato tantissimo. Con gli anni, la paternità e l’esperienza sono diventato molto più responsabile. Credo di essere un pilota affidabile”.

Cosmic Girl e White Knuckles Ride: Jamiroquai e i video con le auto

In compenso se si vedono i video di “Cosmic Girl” o di “White Knuckles Ride”, canzone che racconta di una corsa all’impazzata con i pugni stretti sul volante fino a perdere la circolazione del sangue nelle dita, si vede che le auto le pilota tutte lui. D’altronde le auto erano tutte quelle della sua collezione. Come suo era l’elicottero che è comparso in alcuni video e sul quale ha cominciato a spostarsi intorno al 2010: “Gran bel mezzo, l’ho battezzato JKAY e l’ho venduto a un top rider le cui iniziali erano le stesse mie, così non cambiava la sigla”. L’acquirente è James Kenwright, uno degli istruttori di volo del musicista.

Ama andare forte, non si considera un pilota: “C’è una bella differenza tra il tipo di vita che faccio io e quella che fa un pilota professionista, io posso divertirmi su una macchina, ho la fortuna di potermi permettere tante splendide auto e le multe non sono un problema anche se ormai preferisco sempre la pista.

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Donne, dischi e motori: Jason Kay, che vita!

Con l’avvento dello streaming è difficile dire quanti dischi abbia venduto, circa 50 milioni. Quasi tutto quello che ha guadagnato è stato investito in auto sportive e da collezione. Ha avuto molte donne bellissime nonostante non sia esattamente un adone. Non si è mai sposato (pare non abbia alcuna intenzione di farlo) e dell’ultima che è riuscita a farlo ragionare si sa solo il nome. Maria.

Gli ha dato due figlie, Tallulah e Carla, bimbe cui ha dedicato le canzoni omonime che compaiono rispettivamente su “Dynamite” e “Automaton”. Ha un patrimonio che si aggira intorno agli 80 milioni di euro. Sulle auto continuerà a investire: “È un business come un altro nel quale a volte puoi toglierti delle soddisfazioni davvero straordinarie. Ci sono auto delle quali non mi priverò mai e ce ne sono altre che continuerò a inseguire con ostinazione, ma non vi dico quali: se no domani alzano il prezzo”.

La sua collezione conta anche diverse moto, elicotteri e un paio di piccoli aerei che usa per spostarsi nel Regno Unito.

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Quella Ferrari verde: Jason ha un parco auto immenso

Al momento il suo parco auto è immenso: un centinaio di vetture, quaranta fuoriserie, una dozzina di prototipi, cinque auto da collezione di valore quasi inestimabile. Ma lui le auto le usa per girare: e farsi ammirare… “Avevo una splendida Ferrari 330 GT Vignale Shooting Brake del 1965, verde. Ho sempre amato il verde e ho chiesto apposta alcune Ferrari di questo colore. Questa era una macchina davvero voluminosa, alla fine la lasciavo sempre vicino alla porta del garage per potermi muovere meglio e quindi la usavo spesso per uscire. Da quando mi sono fatto vedere in giro i miei vicini di casa più ricchi si sono fatti ambiziosi. E dopo un po’ mi è arrivata un’offerta che non si poteva rifiutare. E l’ho venduta, anche se mi è dispiaciuto molto perché era una macchina straordinaria. Ma finalmente avevo più spazio in garage, e ho anche guadagnato un sacco di soldi”.

La Ferrari 330 GT Vignale Shooting Brake del 1965che faceva parte della collezione del cantante

Jamiroquai in pista: pilota vero

Ma per capire il personaggio Jason Kay vale la pena guardare il seguente contenuto video: è la registrazione della sua storica partecipazione alla trasmissione Top Gear, un vero cult in Gran Bretagna. Il cantante viene costretto come tutti gli altri partecipanti a scendere in pista in una gara a cronometro con una “usual car”, in questo caso una Lacetti. Sentirlo smoccolare dietro la vettura (“troppo lenta per essere definita una c**** di macchina”) è impagabile.  Non vi vogliamo togliere il piacere di vedere come andrà a finire, vale la pena vederlo.

 

Stefano Benzi

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