La Formula 1 rischia il fallimento: l’allarme della McLaren

Fino a quattro team rischiano di fallire“, ha detto Zak Brown, team principal della McLaren. Per il futuro della Formula 1 propone di abbassare ancora il tetto dei costi per la prossima stagione.

Zak Brown, il team principal McLaren
Zak Brown, il team principal McLaren

La Formula 1 è in una condizione “molto fragile”. Per il team principal della McLaren, Zak Brown, la situazione è seria e va affrontata con urgenza. Alla vigilia dell’incontro tra le scuderie e la Liberty Media, la società Usa che detiene i diritti del Mondiale, Brown ha sottolineato con forza che di fronte all’emergenza coronavirus il sistema deve cambiare. Ovvero, bisogna trovare la via per ridurre sensibilmente i costi.

“Altrimenti, fino a quattro team rischiano di fallire” ha detto Brown, che ha tagliato l’ingaggio a dipendenti del settore corse e piloti, seguito oggi da altre due scuderie. La Williams ha ridotto del 20% gli ingaggi di piloti e dirigenti, la Racing Point di Lawrence Stroll ha tagliato gli stipendi di piloti e manager e mandato parte del personale in congedo obbligato.

McLaren, abbassiamo i costi per salvare la Formula 1

Il CEO della McLaren, Zak Brown, e il team principal Andreas Seidl a Melbourne
Il CEO della McLaren, Zak Brown, e il team principal Andreas Seidl a Melbourne (foto Getty)

Il circus, dunque, rischia di perdere almeno due dei nomi storici che hanno costruito il fascino del circus come McLaren e Williams. L’immagine della Formula 1 ne uscirebbe inevitabilmente compromessa. Per questo, la scuderia di Woking proporrà di abbassare il limite di budget di 175 milioni di dollari che dovrebbe entrare in vigore nel 2021, e portarlo a 100 milioni. L’accordo, però, sembra molto lontano.

Al momento, il semaforo verde della stagione 2020 è fissato al Gran Premio del Canada a Montreal a metà giugno, ma non è escluso che possa slittare ancora. Lo scenario, ha detto Brown, richiede decisioni forti e rapide. “E’ una situazione potenzialmente devastante per i team e di conseguenza per molte scuderie. Quindi è una minaccia per la Formula 1 nel suo insieme“, ha dichiarato Brawn senza troppi giri di parole alla BBC. Un allarme da prendere molto sul serio.

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