Coronavirus, Vespignani: “Impossibile tornare alla normalità in estate”

Il fisico Alessandro Vespignani ha frenato gli animi degli italiani con un chiaro avviso: non si tornerà alla normalità in estate

Coronavirus Vespignani
Coronavirus Vespignani

Alessandro Vespignani, fisico informatico alla Northeastern University e tra i principali esperti di epidemiologia computazionale, ha parlato della situazione legata al coronavirus ai microfoni del Corriere della Sera. Con molta chiarezza ha spiegato che quest’estate non si potrà tornare alla normalità. “L’Italia si sta avvicinando a un punto di inversione, ma dobbiamo avere pazienza e usare queste settimane per programmare il futuro che non potrà che essere emergenziale”. 

Coronavirus, la previsione di Vespignani

Coronavirus OMS
Coronavirus OMS

Vespignani resta scettico sui calcoli riguardo gli andamenti del virus ed i possibili picchi: “Bisogna stare sempre molto attenti a fare questi calcoli. Non dobbiamo seguire i numeri giorno per giorno, ma almeno su base settimanale. Può darsi che il dato sia ancora alto perché ci sono Regioni che stanno facendo più tamponi. È chiaro che occorre pazienza. In ogni caso la curva dell’Italia è in frenata e sta cominciando la discesa, come si vede dai dati che arrivano dagli ospedali, dove si stanno liberando posti. E questa è la cosa importante”.

Poi fa un chiaro avviso su quello che sarà il prossimo futuro, estate compresa: “Dobbiamo cominciare a dire agli italiani una verità scomoda. Mi rendo conto che è difficile farlo con un Paese praticamente in ginocchio, ma non possiamo illuderci di tornare alla completa normalità a giugno o a luglio. Queste sono le settimane in cui l’Italia deve dotarsi di un’infrastruttura di controllo che neanche immaginava fosse necessaria quattro settimane fa. Qui l’esempio è quello della Corea del Sud. Dovremo essere in grado di mantenere le cautele necessarie di distanza sociale, ma soprattutto di tracciare i casi positivi, eseguire i test per isolare le possibili persone infettate. Occorre essere in grado di fare i tamponi porta a porta”.

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