Il progetto della Cagiva F4 in collaborazione con Ferrari, purtroppo, non ha mai visto la luce, ma da questo nacque la mitica MV Agusta F4.
La Cagiva Ferrari F4 fu un prototipo che Claudio Castiglioni, patron del gruppo che comprendeva Ducati e Cagiva negli anni Novanta, voleva fortemente. Tuttavia, il gioiellino che avrebbe dovuto essere realizzato in collaborazione col Cavallino Rampante non vide mai la luce. Pertanto, di questo rimase solamente un sogno ambizioso mai portato a termine, di cui oggi rimane solamente un modello esposto al Museo MV Agusta.
Il prototipo montava la carena della Cagiva C594 che ai tempi correva nel Motomondiale, mentre le altre parti provenivano da altri modelli dell’azienda. Infatti, il faro derivava dalla Cagiva Canyon, gli specchietti dalla Mito e la strumentazione Lcd dalla Cagiva 500. Il motore da 750 cc, messo a punto dagli ingegneri Ferrari, era un 4 cilindri in linea, con cambio estraibile, valvole radiali e distribuzione a catena. Da qui, il nome F4: F di Ferrari e 4 come la quantità dei cilindri.
TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE >>> MotoGP, Lorenzo che orgoglio: “Mai lento su una moto”
Cagiva F4: i test andati male, il fallimento e la resurrezione con la MV Agusta F4
La notizia di una nuova moto realizzata da Cagiva e Ferrari scaturì un notevole interesse da parte dei media internazionali, dato inoltre dalle indiscrezioni che vedevano Ferrari intenzionata ad inserirla tra i propri prodotti ufficiali. I primi test furono effettuati sul circuito del Mugello dai tester Cagiva e Pierfrancesco Chili. Tuttavia, solamente dopo sette giri di pista, i risultati furono deludenti, con la bocciatura drastica di Chili, che evidenziò come il posizionamento in alto della coppia fosse totalmente sbagliato, rendendo inutili eventuali sviluppi della moto. A questo, si aggiunsero problemi economici, in quanto Castiglioni era impegnato da ingenti investimenti nel Motomondiale, che resero impossibile il sostenimento di altri costi di produzione del modello. Nel frattempo, anche Ferrari si ritirò dal progetto, dati gli scarsi risultati dei test e il timore di un possibile investimento errato, che avrebbe potuto minare la reputazione del marchio.
Così, dopo che Castiglioni acquistò MV Agusta, su pressione di Massimo Tamburini, fu proprio quest’ultimo marchio ad implementare una moto che sarebbe stata destinata ad essere la “moto più bella del mondo”.
Si tratta della mitica MV Agusta F4. Fu lo stesso Tamburini a convertire il design Cagiva a quello MV. La moto fu poi presentata ad Eicma nel 1997 ed ebbe un grandissimo successo. Il motore non fu più quello progettato da Ferrari, ma comunque notevole, con 126 cv a 12.500 g/min, equivalente ad una coppia di 72 Nm a 10.500 g/min. Il telaio era a traliccio misto e lo scarico a quattro canne sotto il faro doppio. L’innovazione presentata dalla moto rilanciò il marchio e si può affermare di come questo modello abbia fatto la storia delle due-ruote.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> Coronavirus, come andare in moto: consigli per non infrangere le regole