Il periodo di quarantena a causa delle misure per contenere il contagio da Covid-19 potrebbe nuocere alla “salute” della batteria dell’auto: tramite alcuni semplici gesti è possibile evitare seri danni.
A causa del lockdown gli italiani restano chiusi nelle proprie case. Tangibili i risultati che si riflettono in un leggero calo dei casi di contagio. Questa costretta serrata, ha avuto degli importanti risvolti anche a livello ambientale e non solo, quindi, sul fronte sanitario. Di recente uno studio ha dimostrato che dall’inizio della quarantena ad oggi, in tutti i centri urbani si è registrato un calo del CO2 ossia di inquinamento. I cittadini restando a casa hanno, infatti, allentato l’utilizzo dei propri veicolo rendendo meno emissioni dannose all’ambiente.
La completa inattività, peraltro continuata, potrebbe costare caro alla propria quattro ruote. O meglio, alla sua batteria. Per ovviare a tale evenienza, è possibile porre in essere alcune misure che non conducano al suo deterioramento.
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Per evitare di rimanere a piedi al termine della quarantena, è possibile porre in essere alcune misure preventive. Ciò al fine di evitare che la prolungata inattività incida irrimediabilmente sulla batteria della propria auto. Se si è certi che non si uscirà di casa allora è possibile staccare l’accumulatore della batteria allentando i morsetti, a prescindere da dove sia stata parcheggiata. In questo caso, però, è possibile che il sistema di apertura e chiusura della macchina tramite telecomando potrebbe non funzionare. Dovrà pertanto ricorrersi alla manuale.
Un’altra soluzione, leggermente meno invasiva, potrebbe essere l’utilizzo di un apposito strumento chiamato Stacca Batteria. Quest’ultimo sarebbe in grado di interrompere il passaggio di corrente fra l’accumulatore e l’auto. È un dispositivo molto piccolo che è possibile installare anche se l’auto si trova parcheggiata in strada.
Se non si è convinti, però, di tali drastiche soluzione resta ferma la ben più nota accensione una tantum, ad esempio una volta ogni due/tre giorni tenendo l’auto accesa per qualche minuto. Chi invece fosse munito di garage o box può ricorrere al cosiddetto mantenitore di carica che permette, tramite una presa casalinga di alimentare la batteria. Qualora non si fossero adottate le dovute cautele e, al termine della quarantena, l’auto non ne volesse proprio saperne di partire si dovrà ricorrere ai vecchi metodi. Un amico con un’altra auto, due cavi e tanta pazienza. Oppure l’acquisto diretto di una nuova batteria. Perché a volte può accadere che la batteria dell’auto nonostante i tentativi di ricarica ormai sia davvero esaurita non riuscendo a completare il minimo ciclo necessario per la partenza del veicolo.
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