Un modello cult per i nostalgici dei figli dei fiori e i fan della serie Lost. Il Volkswagen Bulli, iniziato con le prime serie T1 e T2 ha venduto oltre dieci milioni di esemplari. E oggi guarda al futuro con una nuova motorizzazione elettrica.
Il Bulli, contrazione di BUs e LIeferwagen (furgone) nasce praticamente per caso. Deriva dal’intuizione di un importatore olandese ispirato da un carrello semovente costruito per uso interno sulla base di un Maggiolino scartato.
Tenuti a battesimo dagli hippy, che ne hanno riverniciati tanti modelli in colori vivaci, i T1 e T2 sono tornati di moda con la serie Lost. Sono infatti i mezzi della “Dharma Initiative”, che trasportava persone e rifornimenti sulla famosissima isola al centro della storia.
La nuova versione elettrica
Il nuovo allestimento prevede un motore elettrico da 61 kW al posto del motore boxer da quattro cilndri montato dietro, pacco batterie, nuove sospensioni un’elettronica di controllo rinnovata.
Nella nuova versione, il motore fornisce una coppia massima di 212 Nm, il doppio rispetto al propulsore T1 originale del 1966 (102 Nm), e una velocità massima di 130 km/h. Il cambio, azionato da una leva di design moderno, ha una sola velocità (marcia avanti, marcia indietro, folle e parcheggio).
L’e-Bulli, che ha un’autonomia di oltre 200 chilometri con carica completa, prevede anche qualche modifica al telaio rispetto alla versione tradizionale. La presenza di assi multi-link davanti e dietro, si combina con gli ammortizzatori regolabili e un sistema frenante a quattro dischi dei freni ventilati internamente.
Per l’e-Bulli, Volkswagen mantiene la finitura esterna a due colori e crea un abitacolo elegante, retro ma allo stesso tempo funzionale. Così, questo iconico modello continua ad essere il manifesto di uno stile di vita senza tempo, in libertà.
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