Il 2 aprile 1980 Mike Hailwood avrebbe compiuto 80 anni. La sua vita, e l’impresa al Tourist Trophy del 1978, rivivrà al cinema. Eric Bana sarà regista e protagonista del film.
Se ti chiamano “Mike the bike” un motivo ci sarà. Mike Hailwood, il re del Tourist Trophy, la leggendaria e pericolosissima corsa all’Isola di Man, il 2 febbraio avrebbe compiuto 80 anni. Ha vissuto nel segno del rischio, ha gustato fino in fondo il profumo della vita, che a volte ha un modo molto beffardo di sparigliare destini e fortune. Hailwood, che ha sfidato la morte sugli strapiombi dell’Isola di Man, sui circuiti senza vie di fuga del Motomondiale negli anni Sessanta, la morte l’ha incontrata vicino casa. E’ scomparso così, mentre accompagnava i figli a mangiare fish and chips. Era il primo giorno di primavera del 1981, un camion ha improvvisamente fatto inversione a U sulla statale A435 vicino Birmingham. E’ finita così, senza un vero perché, la storia di un pilota da leggenda, capace di trionfare al Toruist Trophy del 1978 a quasi 40 anni.
Questa impresa sarà al centro del film che Eric Bana, già protagonista di film come ”Munich”, ”Troy” e ”Hulk”, dedicherà a Hailwood. La vedova Pauline e David, l’unico dei tre figli sopravvissuto all’incidente, sono molto soddisfatti di vedere Bana nei panni del marito e del padre. “E’ un attore che conosce le corse e Mike” hanno spiegato alla Gazzetta dello Sport. Bana, infatti, ha anche realizzato un documentario autobiografico sul suo legame con la sua prima auto, una XB Falcon Coupé del 1974.
Hailwood, campione del mondo nella classe 500 dal 1962 al 1965, al Tourist Trophy ha duellato con Giacomo Agostini nel 1967. La leggenda del motociclismo italiano era in testa, quando la rottura della catena sulla MV-Agusta lo tradisce prima del traguardo. Hailwood ammette che è Agostini il vincitore morale della corsa.
Hailwood ha corso anche sulle quattro ruote, con ottimi risultati. Ha centrato due podi in Formula 1 e uno alla 24 Ore di Le Mans. Nel 1973, dopo un incidente in Sudafrica, esce dal suo abitacolo e si getta tra le fiamme per salvare Clay Regazzoni.
Ha un grave incidente nel 1974, ma quattro anni dopo, a 38 anni, trionfa ancora sull’Isola di Man nella categoria F1 con una Ducati. Si ripete l’anno successivo nella categoria Senior con una Suzuki 500. Poi si ritira. Ma il destino, che sa aspettare, lo raggiunge.
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