Veneto e Lazio sono solo le ultime regioni che hanno deciso di sospendere il pagamento del bollo auto. Ecco le nuove scadenze di regione in regione.
Molte regioni stanno optando per la sospensione del pagamento del bollo auto. Le ultime in ordine cronologico sono Veneto e Lazio, ma anche altre hanno deciso di rimandare le scadenze. Infatti, spettava agli enti locali decidere in merito, dato che il Decreto Cura Italia prevede misure solo per patenti, revisioni e assicurazioni. Quindi, stando a quanto dichiarato dal vicepresidente della regione Veneto, Gianluca Forcolin, i bolli che scadono tra l’8 marzo e il 31 maggio potranno essere pagati entro il 30 giugno senza more. Anche la giunta regionale del Lazio ha deciso sostanzialmente allo stesso modo: le scadenze della tassa che vanno dal 3 marzo al 31 maggio sono rimandate al 30 giugno. Tuttavia, tale proroga non impedisce il pagamento entro la data di scadenza ordinaria.
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Veneto e Lazio si aggiungono quindi alle altre regioni che già in precedenza avevano deciso di sospendere il pagamento del bollo auto. Infatti, la situazione, ad oggi è la seguente. In Piemonte la scadenza dell’imposta automobilistica è stata rimandata a giugno. In Emilia-Romagna, i bolli che scadevano tra marzo e aprile potranno essere pagati entro il 30 giugno senza aggravi pecuniari. La Lombardia, invece, ha addirittura sospeso i pagamenti di tutte le tasse regionali sino al 31 maggio. Nelle Marche, i versamenti per la tassa in questione potranno essere effettuati entro il 31 luglio. In Toscana, gli automobilisti, che avevano la scadenza fissata nei mesi di marzo, aprile e maggio, potranno pagare il bollo entro il 30 giugno. L’Umbria ha deliberato la posticipazione dei pagamenti entro la fine di giugno. Infine, la Campania ha disposto la sospensione di tutti i tributi e la proroga dei termini del bollo auto con scadenza tra il 24 marzo e il 31 maggio al 30 giugno. Si sottolinea il fatto di come non siano previsti interessi di mora o sanzioni per chi volesse approfittare delle nuove scadenze.
Attualmente, non sono stati presi provvedimenti in merito nelle seguenti regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, Trentino-Alto Adige, Umbria e Val d’Aosta.
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