Coronavirus, la crisi del settore moto: l’ACEM (Associazione costruttori europei moto) lancia l’allarme per i prossimi mesi
Purtroppo la diffusione del Coronavirus a livello mondiale sta portando ad una crisi che oltre che sanitaria è soprattutto economica. Lo shut down della maggior parte dei paesi ha paralizzato la produzione industriale, con una perdita difficilmente quantificabile e una ripresa difficile da immaginare ad oggi. Vari settori sono duramente colpiti e pagano lo scotto di un problema senza precedenti.
L’industria motociclistica rientra perfettamente in questo tipo di realtà, con svariati miliardi di fatturato ormai in fumo e un mercato che rischia di non ripartire a breve. Tutto questo si traduce in un rischio di perdita di posti di lavoro che può interessare moltissime famiglie a livello internazionale. Se il blocco durerà ancora a lungo, nemmeno strategia assistenzialistiche come la cassa integrazione potranno più bastare per tamponare la situazione.
La pandemia in corso ha fermato lo sviluppo dei modelli Euro 5, pronti ad essere messi in vendita. Lo stop ha interessato soprattutto la vendita al dettaglio dei concessionari, chiusi in quasi tutti i paesi europei e posti in condizioni finanziarie paradossali. Tutta la Comunità Europea ha subito il colpo, chi più chi meno, con una cascata di segno meno sui bilanci che possono interessare ben 300.000 posti di lavoro nel settore a livello internazionale.
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Il presidente dell’ACEM (l’Associazione dei costruttori europei di moto) Stefan Pierer, Presidente ACEM e CEO di KTM AG, ha dichiarato:
“La crisi legata al Coronavirus metterà alla prova la nostra capacità di affrontare contemporaneamente una grave crisi sanitaria ed ancor più economica. I membri dell’ACEM collaborano pienamente con le autorità per rallentare la diffusione della pandemia. Siamo preoccupati per i nostri dipendenti e i partner; vogliamo assicurarci che siano al sicuro e non corrano rischi per la salute. Per risolvere la questione abbiamo bisogno dei politici internazionali per trovare le giuste soluzioni e limitare i danni al nostro settore“.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Antonio Perlot, segretario generale dell’ACEM:
“ACEM si sta adoperando con tutti i partner nell’UE e con le amministrazioni nazionali per trovare soluzioni a questa epocale. Le cose si stanno evolvendo rapidamente e la nostra associazione sta valutando attentamente il da farsi, in stretta collaborazione con le associazioni di settore in Europa e i produttori di veicoli. La nostra richiesta va ai politici di lavorare insieme e di adottare le misure necessarie per proteggere i cittadini europei e le nostre economie nel breve e soprattutto nel lungo termine”.
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