I concessionari protestano a seguito dell’emanazione del Dpcm del 17 marzo per contenere il contagio da Covid-19: il presidente di Federauto Adolfo De Stefani si è fatto portavoce delle loro doglianze.
Il cosiddetto Cura Italia pare non aver lenito le pene degli operatori dell’automotive. Con il Dpcm del 17 marzo, questi ultimi pare siano stati pesantemente penalizzati. Parliamo dei concessionari di cui portavoce della protesta si è fatto il presidente di Federauto Adolfo De Stefani Cosentino. Sostenendo quanto già ritenuto e considerato da Acea ha ribadito che al momento sono in ballo 14 milioni di posti di lavoro.
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Federauto ha una sola richiesta per il Governo: addrizzare il tiro sul Cura Italia. Il Dpcm del 17 marzo potrebbe comportare nel 2020 un crollo delle vendite pari al 60%. Conseguenze così drastiche richiedono un intervento immediato. Il presidente di Federauto, Adolfo De Stefani Cosentino si è associato a quanto già ritenuto e considerato dall’Acea, l’associazione europea dei produttori di automobili.
Il Covid-19, è innegabile stia avendo sulla categoria dalla federazione tutelata un impatto devastante. Le misure messe in campo da parte del Governo non sono sufficienti ad avviso di De Stefani. Procrastinare gli interventi, ha aggiunto, significherebbe intaccare irrimediabilmente la “continuità aziendale e la sopravvivenza stessa delle imprese“.
Fedarauto pertanto, riporta la redazione di Auto.it, ha posto come priorità una modifica per tutelare il personale. Servono ammortizzatori sociali: è impensabile che le aziende continuino a “sfruttare” le ferie dei dipendenti. Un’ulteriore richiesta riguarda poi la liquidità. In un futuro non così remoto si renderà necessaria per l’acquisto.
Le richieste in una lettera: il destinatario è il Premier Giuseppe Conte
Richieste che non si esauriscono in un comunicato, ma che divengono il testo di una lettera inviata al Premier Giuseppe Conte. La Federauto ha ricapitolato con estrema precisione le sue richieste, punto per punto. Tra queste, oltre a quanto già precedentemente riportato vi sono:
– L’inserimento delle attività dei concessionari nella lista delle imprese che possono usufruire delle agevolazioni di differimento dei termini di pagamento alla Pubblica Amministrazione, pur avendo fatturato superiore ai 2 milioni di euro.
– Portate il limite della compensazione orizzontale di 700.000€ da annuale, quale è ora, a mensile. Così si garantirebbe maggior liquidità alle imprese.
– È necessario inserire i concessionari d’auto nelle attività rientranti in quelle dell’art. 57.
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