Ayrton Senna, le auto e le moto con il suo nome. Il mito brasiliano ha ispirato la Honda NSX e la McLaren omonima, oltre ad un paio di modelli Ducati
Il 21 marzo avrebbe compiuto 60 anni, Ayrton Senna il mito della Formula 1 e il campione più amato del mondo dei motori, una vera icona degli anni ’80 e ’90. Purtroppo da quel tragico 1 maggio del 1994 non possiamo più usufruire della sua classe innata in pista o del suo stile così personale e inimitabile che lo ha fatto diventare una stella indimenticabile. Però è giusto rendergli omaggio rispolverando le sue grandi passioni e tutto ciò che è legato al suo nome.
Senna non è stato solo un mago delle quattro ruote ma anche un grande amante delle moto, fin dalla gioventù. Il suo marchio preferito era italiano, la Ducati, nonostante fosse l’uomo immagine di Honda in Formula 1. Ayrton possedeva nel suo garage due esemplari di Borgo Panigale: la 851 e la Monster. Sebbene la casa giapponese fosse leader del settore, il brasiliano rimase rapito dalle caratteristiche della “rossa” a due ruote, più “cattiva e indomabile” come piaceva a lui. Tanto è vero che nel 1994, proprio durante il suo ultimo tragico week end di corse, ad Imola incontrò Claudio Castiglioni (proprietario di Ducati e Cagiva) e siglò un accordo con lui per legare il suo nome alla neo nata 916, che venne costruita in soli 300 esemplari. Purtroppo il destino ha voluto che Ayrton non facesse in tempo a godersela.
La 916, replicata poi con nuovi modelli nel 1997 e nel 1998, non è stata però l’unica Ducati intitolata ad Ayrton Senna. Più recentemente nel 2014, infatti, la casa italiana ha prodotto la 1199 Panigale S Senna, presentandola in Brasile presso il Salone Internazionale di San Paolo. Ne sono stati fabbricati 161 esemplari, come il numero dei Gp disputati dal campione brasiliano in Formula 1. Un omaggio nell’omaggio.
Un’altro marchio tricolore di grande tradizione nel mondo delle moto, ha voluto realizzare un modello che porta la firma Senna. Stiamo parlando della Mv Agusta che nel 2005 diede alla luce la F4 1000 Senna. La casa di Schiranna nel 1991 era stata rilevata proprio da Claudio Castiglioni, vecchio amico di Ayrton che non si lasciò sfuggire l’occasione per un ulteriore tributo. Ne uscirono sul mercato sempre 300 esemplari, con colori della carena nero e grigio e sella rossa.
Per quanto riguarda invece le auto che nel corso della storia sono state intitolate ad Ayrton Senna, possiamo citarne principalmente due: La NSX Honda e la McLaren Senna.
Ayrton ha vinto i suoi tre titoli mondiali piloti in Formula 1 (1988-1990-1991) tutti con la McLaren Honda, costruendo con il motorista giapponese un binomio vincente. Proprio la Honda nel 1990 tirò fuori il progetto New Sportscar eXperimental (NSX) con l’intento di impressionare il campione brasiliano e portandolo a testarla a Suzuka per un’anteprima. Senna non solo legò il suo nome alla nuova sportcar ma diede anche un grande contributo per lo sviluppo della stessa, sia a livello di assetto (vedi le sospensioni) che di design. Ne venne fuori uno dei modelli più riusciti della Honda a quattro ruote. Storica rimase l’immagine del suo giro sul circuito giapponese in mocassini e calzini bianchi, con un gioco tacco punta da mandare in visibilio gli appassionati.
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Seconda in ordine temporale ma non di prestazione, troviamo la McLaren Senna. La casa automobilistica inglese non poteva non tributare al suo grande campione il top di gamma, una supercar nata per la pista.
La McLaren Senna è l’auto più radicale mai costruita a Woking, è il successore della McLaren P1 e delle sue versioni P1 GTR e P1 LM ed è stata presentata al Salone di Ginevra nel 2018.
Il motore della Senna non è un ibrido plug-in come quello della McLaren P1. Ha rinunciato a questa tecnologia per offrire il peso più contenuto di 1.198 Kg e l’esperienza di circuito più estrema senza ricorrere ai propulsori elettrici. In questo modo, il motore della Senna rappresenta una nuova evoluzione del motore McLaren 720S 4.0 V8 Twin-Turbo (M840TR) in grado di raggiungere 800 CV di potenza massima e 800 Nm di coppia. La trasmissione impiega un cambio a doppia frizione con 7 rapporti e trazione posteriore.
La McLaren Senna è in grado di accelerare da 0 a 100 km/h in 2,8 secondi, fare 0-200 km/h in 6,8 secondi e raggiungere una velocità massima di 340 km/h. Prestazioni all’altezza del suo storico nome.
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