Mentre l’Italia si trova in piena emergenza sanitaria a causa dell’epidemia da Covid-19 c’è chi invece di rimanere a casa si ingegna, con scarsi risultati, per provare ad eludere le prescrizioni di legge: è il caso delle scuse accampate da alcuni automobilisti.
In un momento di emergenza come quello che attualmente l’Italia sta vivendo, a causa dell’epidemia da Covid-19, ogni cittadino è chiamato a fare la sua parte. La catena di contagio può essere spezzata solo se non ci si discosta dal buon senso. Per farlo, lo strumento messo in atto dal Governo è uno ed uno soltanto: invitare l’intera popolazione a rimanere a casa. Così facendo, infatti, si rende impossibile la trasmissione del virus. Orbene siccome non sempre uno Stato può fare affidamento sul solo senso civico dei cittadini si deve intervenire con la legge.
Nel caso di specie stiamo parlando, per l’Italia, del Dpcm ribattezzato, appunto, “Io resto a casa“. All’interno di quest’ultimo, ormai dovrebbe essere ben noto, si prevede una limitazione degli spostamenti dei cittadini. I motivi per i quali si può lasciare la propria abitazione sono tassativamente previsti: comprovate esigenze lavorative, stato di necessità e motivi di salute. Null’altro. Tramite un’autodichiarazione, di recente modificata, il cittadino fermato dalle Forze dell’Ordine sotto la propria responsabilità è tenuto ad indicare il motivo specifico per cui è in circolazione. Ed è proprio in ordine a tale ultima circostanza che alcuni automobilisti hanno dato del loro peggio, facendo fioccare denunce.
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Covid-19 le scuse più assurde degli automobilisti: denunciati
Stando a quanto riporta la redazione di Tuttoggi.it, tra le scuse più assurde accampate dagli automobilisti per uscire di casa rientrerebbero tre casi particolari, tutti contestati dalla Polizia Locale di Terni.
Nell’ambito delle operazioni di verifica, lo scorso 20 marzo gli agenti avrebbero denunciato un uomo di 39 anni, uno di 75 ed un altro 20 in forza di quanto disposto dal Dpcm “Io resto casa”. Questi ultimi in fase di autocertificazione avrebbero accampato scuse inverosimili che non rientravano nelle ipotesi tassativamente previste dalla legge per poter lasciare la propria abitazione.
In un caso, riporta la redazione di Tuttoggi.it, il soggetto ha dichiarato di essere uscito per andare a pagare il commercialista. In un altro, il soggetto non si sarebbe neppure sforzato di trovare una giustificazione. Ed infine, il terzo, avrebbe riferito di essersi spostato dal suo comune “per far girare il motore della macchina“.
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