Nella corso della F1, certe monoposto hanno fatto la storia. Ma altre, come la Life F190, sono ricordate per prestazioni non proprio ottimali
Tra gli appassionati di motori e, in particolare, della Formula 1, ci sono quelle monoposto che si sono prese un posto nel cuore di tutti. Prestazioni grandiose, piloti super performanti, gare vinte all’ultimo secondo. Un insieme di fattori che rendono certe monoposto storiche. Ma, d’altro canto, ci sono state anche certe scuderie che sono scese in pista con vetture non all’altezza, regalando prestazioni decisamente sotto tono. Una di queste è la Life F190. Debuttante nel 1990, questa monoposto aveva cercato di emulare la Ferrari, presentando una colorazione rossa e sognando di diventare un simbolo del ‘made in Italy’. Ma un motore non all’altezza e un budget parecchio limitato non permetteranno tutto ciò. anzi.
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F1, le prestazioni della monoposto Life F190
La Life F190 debutta nel massimo campionato automobilistico nella stagione 1990, con un unico pilota: Gary Brabham. Pronti via, già durante le qualifiche del GP degli Stati Uniti la monoposto registra un distacco di 38 secondi dalla pole position. Nella gara successiva, la F190 ha problemi al motore, obbligando Brabham al forfait. Dopo questa figuraccia, l’unico pilota in squadra decide di lasciare. Viene quindi ingaggiato Bruno Giacomelli, con il quale non migliora però la situazione. Tutte le gare del mondiale di F1 della Life F190 saranno caratterizzate da prestazioni indecorose, con ultimi posti continui e distacchi dalla prima posizione di 30 secondi almeno. Nei piani iniziali c’era anche il mondiale dell’anno successivo, ma le brutte performance obbligarono la scuderia ad abbandonare per sempre il progetto.
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