F1, confronto epocale: il V6 ibrido Ferrari di Raikkonen del 2018 vs il V10 aspirato BMW di Juan Pablo Montoya sul circuito di Monza
L’essenza della Formula 1 sono sempre stati i motori adottati dalle monoposto. Nel corso degli anni si è assistito ad un’evoluzione incredibile, frutto di sperimentazione ed innovazione che poi a cascata è stata riversata nella produzione delle auto di serie. Dagli storici motori turbo degli anni ’70 fino ai turbo ibridi che caratterizzano l’epoca attuale. Ognuno ha avuto le sue preferenza ma è innegabile che qualche modello sia entrato nel cuore degli appassionati più di altri.
Il top di prestazione si è raggiunto nei primi anni 2000 con i V10 aspirati in grado di sviluppare potenze superiori ai 1000 Cv a quasi 20.000 giri. Dei veri mostri che pur non essendo dotati di turbo avevano una resa pazzesca, abbinata ad un’ottima guidabilità grazie all’uso dell’elettronica. Il sound poi era forse l’aspetto più amato, con un rombo pieno che rappresentava una gioia per le orecchie dei fan.
Dal 2014 con l’avvento dell’ibrido le cose sono sensibilmente cambiate, sia per il suono emesso che per la struttura del propulsore. Due sistemi elettrici di alimentazione assistita (Hers e Kers), un V6 da “soli” 1600 cc ma la stessa capacità di spingere al massimo. La grandezza degli ingegneri e dei motoristi della F1 riesce a sopperire ai limiti regolamentari, tirando fuori la prestazione ogni oltre aspettativa. Si sfiorano quasi i 1000 Cv e le vetture sono ugualmente veloci se non di più. Se poi la sommiamo allo sviluppo aerodinamico, abbiamo un’evoluzione in grado di realizzare tempi sul giro ancor più rapidi. Certo il sound è veramente tutta un’altra cosa, con una perdita di fascino importante.
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F1, confronto epocale: il V6 ibrido Ferrari di Raikkonen vs il V10 aspirato BMW di Montoya
Un confronto diretto per farci un’idea delle differenze tra le due generazioni di motori, V6 turbo-ibrido contro V10 aspirato, è stato possibile paragonando i due giri più veloci mai realizzati sullo storico circuito di Monza. Un raffronto tra Kimi Raikkonen, in pole nel 2018 sulla Ferrari SF71H e Juan Pablo Montoya, il più veloce nel 2004 con la Williams FW26 motorizzata BMW.
I due piloti, compagni in McLaren nel 2005, detengono il record sul giro a Monza, con il finlandese che ha battuto proprio nel 2018 il precedente limite del colombiano.
263,587 km/h di media sul giro per l’ex ferrarista, 262,242 km/h per Juan Pablo Montoya, che siglò un tempo, durante le prove libere, di 1:19.525.
La pole di Kimi fu di 1.19.119, circa 4 decimi più rapido, ma la velocità di punta migliore resta in mano alla BMW con circa 370 km/h!
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Non resta che rifarci gli occhi con questo video-confronto: