Un giovane della Valtellina, nonostante i divieti di spostamento a causa dell’emergenza coronavirus, ha deciso di uscire dal proprio comune e raggiungere la fidanzata nel comasco: coppia denunciata.
Non solo ha violato le norme di limitazione negli spostamenti previste dal decreto “Io resto a casa“, ma in più ha voluto filmare la sua bravata e postarla sui social. Un giovane della Valtellina è così finito nei guai insieme alla sua fidanzata. Proprio per andare a prendere quest’ultima che si trovava in territorio comasco il ragazzo ha disatteso il dettato normativo, filmandosi peraltro mentre diceva che se lo avessero fermato avrebbe accampato ogni sorta di scusa. Una di queste “mi sta nascendo un figlio“.
In un momento come quello attuale in cui l’emergenza sanitaria ha imposto che il Governo prendesse risolutive decisioni, ci si aspetta che anche i cittadini facciano la loro parte. Il buon senso dovrebbe prevalere. Eppure non è così. L’esempio? Una storia che viene dalla Valtellina.
Stando a quanto riporta la redazione di Quotidiano Motori, un giovane sarebbe partito dalla propria abitazione per andare a prendere la fidanzata che si trovava nel comasco. Il ragazzo, non pago della palese violazione al Dpcm del 9 marzo ormai noto come “Io resto a casa”, si sarebbe fregiato dell’impresa filmandosi e pubblicando il tutto sui social. Nel video si sente il giovane affermare che se la polizia lo avesse fermato, lui avrebbe avuto già pronte un milione di scuse, come quella che stava per nascergli un figlio.
La coppia riuscita a ricongiungersi è stata rintracciata, riporta Quotidiano Motori, dai Carabinieri che l’hanno denunciata. Il ragazzo avrebbe detto ai militari di essere solo un cantante in cerca di popolarità e che quel video era solo una bravata.
Si ricorda che in forza del Dpcm del 9 marzo scorso, sino al 3 aprile, sono limitati gli spostamenti delle persone. Nello specifico, non si può uscire di casa a meno che non ricorra una delle tre tassative ipotesi previste all’interno del decreto. Si può lasciare la propria abitazione per motivi di salute, stato di necessità o esigenze lavorative. Per Stato di necessità è da intendersi ad esempio il bisogno di uscire per poter acquistare beni di prima necessità, fare la spesa. In caso di circolazione, anche a piedi, il cittadino è tenuto a portare un modulo, un’autodichiarazione, dove sotto la propria responsabilità rende noto il motivo che lo ha condotto ad uscire. Chiunque violi tale disposizioni ossia lasci la propria abitazione in assenza di una delle cause giustificative poc’anzi citate, potrebbe incorrere in un’imputazione ex art. 650 c.p. o nell’ipotesi più grave in quella di cui all’art. 452 c.p.
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