Coronavirus in Italia, si va verso la sospensione di tutti gli eventi sportivi per i prossimi 30 giorni nel nostro Paese
Mentre alcuni paesi ancora stanno cercando di mantenere la normalità nonostante la diffusione del Coronavirus, altri corrono ai ripari con misure straordinarie. L’Australia ad esempio non ha intenzione di sospendere il GP di Formula 1, in programma il prossimo 15 marzo, pur dovendo far fronte all’arrivo di molteplici persone provenienti da zone a rischio. Tutti il contrario di quanto deciso dal Qatar, con la sospensione delle gare di MotoGP e Superbike, oltre ad una stretta sostanziosa sui voli in entrata.
In Europa si riscontra altrettanta confusione, o perlomeno poca uniformità di decisione. La Svizzera ha già deciso da una settimana di fermare tutte le manifestazioni sportive con più di 1000 spettatori. In Inghilterra, Germania e Francia si continua a giocare regolarmente a porte aperte, almeno per ora.
Il caso italiano, invece, rimane assestante. Il nostro Paese è il terzo più colpito al mondo dal Covid-19 e purtroppo continua a registrare numerosi spaventosi di contagio.
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Coronavirus Italia, sospensione di tutte le manifestazioni sportive per i prossimi 30 giorni
Dalla sospensione di alcune partite di Serie A negli ultimi 2 week end, allo stop forzato di tutto lo sport per un mese. In queste ore il Governo italiano sta cercando di prendere in mano la situazione, dando un pesante giro di vite per garantire la sicurezza pubblica.
Il Comitato Scientifico dell’esecutivo ha presentato nella serata di ieri una proposta per combattere definitivamente l’emergenza Coronavirus e garantire la sicurezza dei cittadini.
“Evitare per 30 giorni manifestazioni, anche quelle sportive, che comportino l’affollamento di persone e il non rispetto della distanza di sicurezza di almeno un metro”.
Non solo lo sport quindi ma anche tutti gli appuntamenti che possono coinvolgere molte persone. Chiusura di musei, cinema e teatri, purtroppo già messe in atto, così come nessuna manifestazione di piazza o assembramento. Si va addirittura oltre nella proposta, consigliando di evitare discoteche, pub, ristoranti e tutti i luoghi pieni di gente. Un blocco collettivo che segna una sostanziale retromarcia rispetto a quanto deciso in un primo momento.
Ancora non è ufficiale ma potrebbe diventarlo molto presto, già nella giornata di oggi.
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