Prosegue il drastico calo del mercato auto in Cina provocato dalla diffusione del coronavirus, che negli ultimi giorni è giunto anche in Italia.
Il coronavirus, il virus diffusosi in Cina e rapidamente arrivato in Europa ed in Italia, dove si sono registrati oltre 100 casi, sta mettendo in ginocchio anche l’economia automobilistica. Ovviamente il maggior Paese ad aver sofferto dell’epidemia in termini economici è la Cina, dove secondo le stime era prevista la produzione di 23 milioni e mezzo di veicoli, numero che subirà un drastico calo. Solo negli ultimi 15 giorni, secondo l’associazione di costruttori China Passenger Car Association si è registrata una diminuzione delle immatricolazioni interne del 92%.
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Coronavirus, drastico calo per il mercato auto cinese: 92% di immatricolazioni interne in meno in poco più di due settimane
Numeri da far paura quelli legati al calo economico provocato dal coronavirus in Cina. Il virus che ha già mietuto oltre 2.400 vittime con oltre 78mila casi di contagio, ha causato un danno non indifferente al mercato automobilistico del Paese del Dragone. Secondo una stima dell’associazione di costruttori China Passenger Car Association (Cpca), riportata dalla redazione de La Gazzetta dello Sport, è stato registrato un calo del 92% tra il 1° e il 16 febbraio delle immatricolazioni interne. Anche l’istituto di ricerche Ihs Markit si è occupato della questione spiegando che l’impatto dell’epidemia sul mercato avrebbe comportato la perdita di 350mila unità se lo stop dell’industria fosse durato sino a 10 febbraio. Questo buco potrebbe salire sino 1,7 milioni, se lo stop si prolungherà sino a metà del prossimo mese. Nel 2020, come riporta La Gazzetta dello Sport, il settore automobilistico cinese, il primo al mondo, aveva previsto una produzione di 23 milioni e mezzo di veicoli, numero che considerati i dati attuali subirà un brusco calo. Le autorità del Paese del Dragone hanno imposto alle aziende di non riavviare la produzione sino al prossimo 11 marzo. Lo stop è concentrato nella regione dell’Hubei, dove si sono registrati più vittime e più contagi. La regione, di cui Wuhan, il focolaio dell’epidemia, è capitale come riferisce La Gazzetta dello Sport, rappresenta uno dei principali poli della componentistica auto mondiale e al suo interno si trovano diverse fabbriche di noti marchi. Intanto, fuori dall’Hubei, alcune case automobilistiche hanno ripreso la produzione, tra queste anche lo stabilimento Fiat Chrysler a Guangzhou e quattro della Toyota.
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