Il vaccino australiano sperimentato contro il Coronavirus ha superato i test di laboratorio:
Finalmente arrivano anche buone notizie nei confronti di questa vera e propria epidemia mondiale.
Sono stati fatti infatti dei nuovi passi in avanti verso la creazione di un vaccino contro il Coronavirus.
Alcuni giorni fa anche la Cina aveva annunciato dei primi e positivi test sugli animali; ora si aggiunge l’Australia a portarci una nuova e buona notizia.
E’ stato infatti confermato l’esito della sperimentazione in laboratorio del vaccino-candidato contro il Covid-19 fatto nel Paese: ad annunciarlo è il team di ricercatori dell’Università del Queensland che ora procederà alla sperimentazione sugli animali.
La risposta della scienza contro il Coronavirus?
Ma piano con le esultanze, perché è vero che i risultati sono promettenti ma comunque la strada da percorrere è ancora lunga. Lo spiega il biochimico Peter Høj, vicecancelliere e presidente dell’ateneo australiano, che ha fatto il punto della situazione: “Sono necessari ancora numerosi test per garantire che il vaccino-candidato sia sicuro, bisogna essere sicuri che crei un’efficace risposta immunitaria”. Vaccino Coronavirus, potrebbero volerci sei mesi: la precisazione di Peter Høj Il traguardo è più vicino, insomma, ma comunque non vicinissimo.
Già, perché per poter finalmente avere la possibilità di usufruire del vaccino per il coronavirus potrebbero volerci mesi, forse addirittura sei. Lo spiega il biochimico Peter Høj nella sua intervista: “Il primo ostacolo è stato superato – ha spiegato il vicecancelliere – è quello che vuole provare a dimostrare la tecnologia e la dedizione dei ricercatori”. Ma ci vuole un po’ di tempo, e Høj ha spiegato che prima che arrivi l’ok da Cepi (Coalition for Epidemic Preparedness Innovations, ndr), l’organizzazione internazionale con sede in Norvegia che sta seguendo lo sviluppo della ricerca nei vaccini, potrebbe volerci del tempo.
“Cepi ha chiesto aiuto all’Università del Queensland, perché ha la tecnologia necessaria per produrne uno entro sei mesi”. Ma gli studiosi hanno dichiarato che le prime ricerche sono andate come previsto, e che il materiale prodotto è funzionale allo sviluppo del vaccino. A questo punto non ci resta che aspettare e sperare che questo attesissimo vaccino sia finalmente realtà.