Formula 1, Il pagellone della stagione 2019, appena conclusa con il Gp di Abu Dhabi
Dopo il Gp di Abu Dhabi, disputato sul circuito di Yas Marina il 1 dicembre, cala il sipario sulla stagione 2019 della Formula 1. Una stagione segnata ancora una volta dal dominio di Lewis Hamilton, arrivato al sesto titolo mondiale (-1 dal mito Michael Schumacher) e della Mercedes (sesto campionato costruttori consecutivo in bacheca). Più ombre che luci nell’annata Ferrari. Positivo sicuramente il primo assaggio tra i grandi di Charles Leclerc, autore di due vittorie (il più giovane a riuscirsi con la tuta rossa) e detentore del record stagionale di pole position (7). Meno positiva la prestazione complessiva di Sebastian Vettel, primo pilota sulla carta, ma spesso in difficoltà nel convertite i ranghi nel rendimento in pista. Nota di merito per Max Verstappen, sempre più consistente sull’asfalto, così come inadeguato nelle dichiarazioni alla stampa. Il peggiore? Sicuramente Stroll.
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Formula 1, Il pagellone del 2019
VOTO 0: Lance Stroll. Tre stagioni in Formula 1, 62 Gp disputati e nemmeno l’ombra di un sussulto. Il padre acquista la Racing Point per permettergli di continuare a correre (senza sponsor non potrebbe partecipare nemmeno al mondiale Kart) e lui si fa bastonare dal compagno Perez. I soldi non possono comprare tutto, ad esempio il talento.
VOTO 1: Robert Kubica. Dispiace dover constatare la fine di un pilota che ha regalato grandi emozioni in passato. Lui il manico l’ha sempre avuto, ma quel terribile incidente nel rally ligure del febbraio 2011, ha rotto l’incantesimo. Purtroppo il ritorno in Williams è una favola senza lieto fine. Vero è che la vettura inglese è nettamente l’ultima del Circus, ma sotto le mani di Russell è sembrata leggermente più performante. E’ stato comunque un grande piacere Robert.
VOTO 2: La Haas. Passare dal 6° posto della graduatoria costruttori nel 2018 (103 punti), al nono (28) del 2019, è come un doppio salto mortale all’indietro. Magnussen e Grosjean ci mettono del loro, ma le prestazione della vettura, nonostante il motore Ferrari, sono da incubo. E pensare che i padroni della Liberty Media avrebbero voluto vedere i propri connazionali spesso sul podio per massimizzare i profitti pubblicitari. Sarà per l’anno prossimo.
VOTO 3: Sebastian Vettel. Il 4 volte campione del mondo ha sempre sofferto i duelli in carriera. Prima Alonso, poi Hamilton, ora Leclerc. Le grandi personalità mettono in difficoltà il tedesco. Il compianto Sergio Marchionne lo aveva ribattezzato come un “emotivo”, poco teutonico in questo. Di certo non la miglior qualità per chi ha a che fare con animali da competizione. Le sue sicurezze si sono andate via via sgretolando, sino al patatrac di Interlagos. Urge ritrovare autostima e velocità per un 2020 da protagonista.
VOTO 4: Pierre Gasly. Doveva essere la seconda guida Red Bull, ma la sua avventura è durata appena metà stagione, sino al 12 agosto. Schiacciato forse dalle eccessive aspettative non ha trovato mai il bandolo della matassa. Dal Gp di Spa è tornato sulla Toro Rosso, la sua dimensione, con prestazioni consone alle sue indubbie qualità. A 23 anni potrà avere ancora una chance per tornare nel giro che conta.
VOTO 5: Valtteri Bottas. Sembrava uscito da Rocky 4 dopo la pausa invernale, pronto ad affrontare un incontro senza esclusioni di colpi con Lewis Hamilton. Purtroppo con il passare dei mesi non ha saputo tenere alto il livello, almeno non a sufficienza per impensierire il cannibale. Timido nei sorpassi e con le spalle troppo strette per reggere il confronto. Arriva al secondo posto grazie allo strapotere della sua Mercedes, ma per eccellere serve altro.
VOTO 6: Alexander Albon. Il primo pilota Thailandese della storia della Formula 1. Si conquista il sedile della Red Bull grazie alla consistenza mostrata in Toro Rosso. Non riesce a salire sul podio, ma chiudere all’ottavo posto finale al suo primo anno nella classe regina, è almeno da sufficienza piena.
VOTO 7: Carlos Sainz: Tutti a parlare bene del giovanissimo collega in McLaren, Norris, e lui lì a macinare risultati. Alla fine è sesto nella graduatoria generale con quasi il doppio di punti di Lando (96 a 49). La scuderia inglese ha fatto dei passi avanti e lui ne ha saputo approfittare per mettersi in mostra. Tosto e regolare come il suo idolo Fernando Alonso.
VOTO 8: Charles Leclerc: Per essere al primo assaggio di Ferrari, veramente non male. Il monegasco si porta a casa la palma di poleman dell’anno (7) e il record di più giovane vincitore in rosso. La doppietta Spa-Monza (prima di lui solo Schumacher) ha esaltato tifosi e critica. Se trova un pizzico in più di esperienza in gara, nel 2020 può essere il vero avversario di Hamilton. Predestinato.
VOTO 9: Max Verstappen: Stritola chiunque gli venga messo a fianco. Ricciardo è stato costretto a migrare in Renault per non vivere da comprimario. Gasly sfigura a tal punto da essere riportato in cadetteria. Albon non si spaventa ma non ha nulla a che vedere con il velocissimo orange. Vince due gare e ne sfiora altrettante, portando a casa il terzo gradino del podio nella classifica piloti. Purtroppo deve ancora imparare a gestire le relazioni con i media e ad essere un minimo più diplomatico. Le dichiarazioni sulla Ferrari (presunte irregolarità della power unit) sono un piccolo neo da cancellare.
VOTO 10: Lewis Hamilton: Lui, sempre lui, solo Lewis. Appagato? Ma nemmeno per sogno. Quando tira giù la visiera non ce n’è per nessuno. Esalta gli avversari a parole, salvo poi surclassarli in pista. Le nuove leve stanno crescendo ma il vecchio leone non ha nessuna intenzione di abdicare. Macina record su record e si trova ad un passo dal mito, Michael Schumacher. Il settimo titolo è la sua grande ossessione. Ancora uno e potrà mettersi il cuore in pace. Appuntamento al 2020.
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https://youtu.be/LwoNbVkB5gE