3 motivi per cui il Diesel ha ancora molto futuro, nonostante la sua produzione, ultimamente, sia stata messo al bando in moltissimi paesi del mondo.
Da diversi giorni si continua a parlare della possibilità di interrompere la produzione di auto diesel a causa delle alte emissioni di CO2 e del nuovo tema ambientalistico che sta prendendo sempre più piede anche nelle scelte politiche dei potenti della terra. Tuttavia, si può ancora sostenere che il settore dei diesel non è poi così completamente morto come molti vogliono farci pensare, nonostante dal 2015, questi tipi di veicoli sono costantemente perseguitati da acquirenti e enti ufficiali. Vediamo insieme tre motivi che potrebbero farci credere esattamente il contrario.
Alternative come l’auto elettrica o le auto ibride acquistano forza giorno dopo giorno, grazie alle normative sempre più stringenti che l’Unione Europea impone ai produttori. Tuttavia, la realtà è che il mercato si è rivolto decisamente verso l’auto a benzina e, sebbene i produttori si sforzino di continuare a sviluppare motori diesel, il mercato sta voltando le spalle con una quota di appena il 28,9% del totale.
Tuttavia, il diesel continua a offrire una serie di importanti vantaggi ai consumatori che dovrebbero prenderli in considerazione quando pianificano il loro prossimo acquisto, soprattutto se sono ancora tra gli amanti dei modelli con motore diesel. Questi sono i 3 motivi principali per cui il diesel rimane una scommessa sicura.
3 motivi per cui il Diesel ha ancora molto futuro
Il consumo più basso sul mercato
Oggi non esiste alternativa che superi un’auto diesel nei consumi (lasciando da parte le auto elettriche). Un veicolo diesel è in grado di superare facilmente la barriera degli 800 chilometri con un solo pieno, alcuni addirittura raggiungono i 1.000 km di autonomia, cosa che si traduce in un consumo medio molto basso e costi inferiori, soprattutto per il prezzo di un litro di diesel, che è ancora inferiore alla benzina. È possibile emulare questi consumi solo con auto a gas naturale compresso (GNC), sebbene l’offerta sia inferiore e i punti di rifornimento siano più limitati.
Hybrid-diesel, una realtà
Oltre ai diversi veicoli microibridi con motori diesel commercializzati, l’idea di un’auto ibrida diesel non è una novità. Infatti, Mercedes vende numerosi modelli ibridi plug-in che combinano un motore diesel con uno elettrico, il che aiuta a ridurre i consumi e le emissioni, anche per spostarsi in modalità completamente elettrica e godere di un’enorme autonomia combinata. Allo stesso tempo, vengono considerati i veicoli con un’etichetta ECO e persino 0 Emissioni, se superano i 40 chilometri di autonomia in modalità elettrica.
Meno emissioni di CO2
A parità di cilindrata e prestazioni, un’auto diesel emette meno CO2 di una con un motore a benzina. Un esempio (tra molti altri) si trova nella Renault Mégane con motore 1.3 TCe da 100 CV e emissioni omologate di 119 gr / km (secondo il precedente ciclo NEDC), mentre il motore 1.5 Blue dCi da 95 CV approva 103 gr / km di CO2 in base allo stesso ciclo di omologazione. Ciò consente a molte più auto diesel di beneficiare di agevolazioni fiscali, come l’esenzione dal pagamento della tassa di registrazione o le aliquote ridotte sulla tassa di circolazione.