Superbollo: Suv e auto di grossa cilindrata nel mirino del Federalismo fiscale!

L’incubo del superbollo per SUV ed auto di grossa cilindrata torna nuovamente ad aleggiare fra i proprietari delle auto più costose e potenti. La questione è strettamente legata al Federalismo fiscale ed alle Regioni che, discrezionalmente, potranno avvalersene. Purtroppo, o per fortuna a seconda dei punti di vista, sembra che la proposta sia una delle poche sulle quali la maggioranza al Governo e l’opposizione sono d’accordo.

La misura servirebbe a compensare, almeno in parte, i tagli dei trasferimenti dal bilancio dello Stato alle Regioni per 4 miliardi, attuato l’anno scorso dal governo (che si aggiungono alle “sforbiciate” date anche ai fondi sanitari regionali). In compenso  l’importo e l’applicazione del superbollo, che si dovrebbe comunque pagare insieme al “normale” bollo auto, sarebbe a discrezione delle Regioni, a cui il governo ha già promesso altri 420 milioni di euro per coprire i costi del trasporto pubblico locale nel 2011. Oggi dovrebbero essere individuate le coperture finanziarie per blindare l’intesa, che l’esecutivo si augura possa essere bipartisan. Il Partito Democratico infatti si è detto disposto a collaborare. “La porta sul federalismo non è chiusa, non è ancora detta l’ultima parola”, ha detto il segretario del PD, Pier Luigi Bersani. “Sul fisco regionale avremo un atteggiamento realistico e costruttivo – ha aggiunto -. Vedremo nel merito le cose e poi valuteremo”. La sovrattassa – “regionale” – sui fuoristrada e le auto di lusso sarebbe quindi tutt’altro che improbabile.

Se la misura passasse, sarebbe probabilmente come tornare indietro nel tempo dimostrando pochissima lungimiranza e incapacità di non mettere mano alle tasche dei contribuenti: la nuova tassa sarebbe oggettivamente discriminante per chi, attraverso l’IVA, paga già profumatamente allo Stato il lusso di avere un determinato tipo di auto. Senza contare le spese di bollo e carburante (leggi accise) strettamente correlate a cilindrata e potenza. Inoltre sembra quasi che non si tenga conto dell’impatto che una misura di questo genere potrebbe avere sul già travagliato mercato dell’auto, ancora sotto l’effetto della crisi: la potenza di 130 KW, qualora fosse realmente il “valore soglia”, è attualmente alla portata di un motore 2.0 turbodiesel, nemmeno troppo esasperato; altro che “grossa cilindrata”. Quali potrebbero essere le conseguenze economiche derivanti per i costruttori, i concessionari e tutto il mondo che ruota attorno all’automotive?

da autoblog.it

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