L’eternità dell’elemento aria nelle sue varie espressioni è diventato determinante nella definizione del concetto formale e via via una fonte d’ispirazione in grado di ricevere continui stimoli perché ovunque guardi trovi qualcosa di motivante: gli aerei a turbina, il silenzio di un aliante, l’eleganza nei movimenti di quanto l’aria muove… ma anche la violenza e la forza che essa riesce a sprigionare.”(Horacio Pagani)
Ecco il concetto a cui si è ispirata la piccola casa modenese ma dalle lavorazioni e tecnologie da Nasa, per la realizzazione della sua neo supercar, la Zonda Huayra. Prende il nome da un dio del vento andino “Aymara Huayra Tata”, e come l’elemento aria descritto come “delicato ed etereo eppure capace di erodere i materiali più resistenti” , questa supercar è in grado di racchiudere nei suoi 1.350 Kg, una potenza devastante in termini di prestazioni assolute .
Insomma una macchina costata sette anni di studi, ma sicuramente in grado di assolvere al suo compito di Supercar tra le Supercar.
Redazione
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