MOTOMONDIALE 2011 – «La verità è che sono scontento». L´ultimo giorno della seconda sessione di test in Malesia è per la Ducati il primo giorno ufficiale di un incubo tecnologico, forse addirittura filosofico, che si può ragionevolmente riassumere in cinque parole: «La moto non va, siamo indietro». Fra Valentino che cerca di domare la Gp11 ad ogni ingresso in curva e, facciamo un nome a caso, Casey Stoner, anche ieri il più veloce, la cui Honda sembra un Boeing al quale non viene neppure chiesto di decollare e atterrare, c´è di mezzo sempre lo stesso canyon: quasi due secondi. Il febbraio rosso shocking della Ducati mozza il fiato degli appassionati: «Come facciamo a essere soddisfatti se non abbiamo raggiunto nessuno degli obiettivi?», esclama Valentino sognando la svolta che non c´è, una svolta lontana almeno quanto il mondiale è al contrario vicino (20 marzo Gp del Qatar). Valentino alluderebbe al 6° tempo (più o meno) nei test e a un distacco più ridotto dai fulmini là davanti (le Honda): «E ci si è messa anche la febbre che non mi ha fatto lavorare mercoledì. Speriamo che la pista di Losail, dove proveremo nella settimana che porterà alla gara, sia più gentile con noi…».
La frase chiave, a questo punto della stagione, ossia prima della prima, non la pronuncia Valentino ma Stoner: «Non vedo l´ora di correre in Qatar». Lo scorso anno in Qatar Valentino vinse sfruttando la caduta di Casey sulla Ducati. Ma adesso il paradosso è che la spalla sta quasi meglio della moto. Chi l´avrebbe mai immaginato.
Fonte: repubblica.it