La crisi in Libia fa lievitare prezzi dei carburanti: nel Sud Italia 1,55 euro per un litro di verde

RINCARI BENZINA – «La crisi libica impatta in maniera sempre più significativa sui prezzi del greggio e dei prodotti. L’ulteriore, forte impennata dei prezzi di benzina e diesel in Mediterraneo (rispettivamente +13,75 $/ton a 964 $/ton e addirittura +19,25 $/ton a 943,50 $/ton) ha favorito infatti l’ennesima raffica di aumenti sulla rete carburanti con la sostanziale chiusura del ‘giro’ di rialzi innescato da Eni, Esso e TotalErg che, comunque, si è mossa ancora».

È quanto emerge dal consueto monitoraggio di quotidianoenergia.it effettuato in un campione di stazioni di servizio rappresentativo della situazione nazionale. «Questa mattina dunque i prezzi raccomandati dalle compagnie registrano i rincari di IP (1,5 centesimi su benzina e diesel), Q8 (1 centesimo su entrambi i prodotti), Tamoil (circa 0,7 cent sulla benzina e 0,5 sul diesel), Shell (0,5 su entrambi) e TotalErg (0,5 sulla benzina e circa 0,8 sul diesel) mentre proseguono i micromovimenti di Eni in alcune aree per tenere conto della competizione locale. Inevitabili i contraccolpi a livello di prezzi praticati». «Nel dettaglio, a livello Paese, la media dei prezzi praticati della benzina (in modalità servito) va dall’1,515 euro/litro degli impianti Esso all’1,521 dei p.v. Eni (no-logo a 1,437 euro/litro). Per il diesel si passa dall’1,403 euro/litro delle stazioni di servizio Esso all’1,413 rilevato negli impianti Q8 (le no-logo a 1,345). Il Gpl, infine, si posiziona tra lo 0,789 euro/litro registrato nei punti vendita Eni allo 0,800 euro/litro degli impianti Q8 (0,771 euro/litro le no-logo).

Al Sud la verde supera ormai quota 1,55 euro/litro, mentre il diesel punta decisamente 1,44. Da segnalare gli oltre 0,800 euro/litro del Gpl. Salgono anche le no-logo ma la convenienza resta confermata».

Adnkronos

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