Ma ci sono segnali?
«Ginevra 2011 è già un successo nei numeri: degli espositori (260), delle novità (170), dei biglietti venduti; dopo le preoccupazioni della scorsa edizione quest´anno abbiamo avuto richieste oltre la capacità, ci sono mancati altri 6500 metri quadri da affittare. Anche l´area dedicata ai veicoli ecologici si è ingrandita e ospita 36 aziende. Tutto questo è un buon segnale».
Allora l´ambientalismo vende?
«Il tema dell´ambiente ormai è un argomento obbligato, perché è l´impegno di tutti i costruttori e fa sempre più parte della cultura della gente».
Preoccupazioni per il futuro?
«Bisogna fare i conti con il fatto che è cambiato il rapporto sentimentale con l´auto, la passione perde terreno per colpa del traffico, dell´inquinamento. Si va meno in auto e di più a piedi e in bicicletta».
Sembra sempre che a Ginevra vada bene tutto, siete più bravi o più fortunati?
«Entrambe le cose. C´è il fatto che non abbiamo costruttori e questo fa sentire tutti a casa. Inoltre tutti i grandi manager amano venire qui. Però devo anche dire che è una fortuna coltivata come si deve».
Repubblica.it
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