Honda Hornet 2011: prova su strada della Naked più amata in Europa

HONDA HORNET 2011 – La Hornet, sempreverde tuttofare di Casa Honda continua ad unire qualità costruttiva ad un prezzo mediamente contenuto. Perfetta come entry level nella fascia delle moto “importanti” ma perfetta anche per i più esperti. Nel 2011 si rinnova nel look con una veste estetica quanto mai accattivane e ben riuscita. La Hornet 600 è una delle Naked europee più apprezzate in assoluto e sicuramente la più imitata.

Presentata per la prima volta nel 1998 (quando aveva ancora il cerchio anteriore da 16 pollici…), la Hornet ha da sempre un forte legame con la CBR 600, la sportiva quattro cilindri pluricampione nel Mondiale SuperSport. Potenza, comfort e praticità l’hanno resa popolare fra coloro che desiderano una moto facile da guidare ed equilibrata, mentre lo stile aggressivo e contemporaneo l’ha fatta amare dagli appassionati più attenti allo stile. Accessibile nel prezzo, affidabile e con bassi costi di gestione, la Hornet è destinata a rimanere nel cuore del vero biker, per il 2011 la meccanica non cambia così come il prezzo che resta identico rispetto allo scorso anno: 7.590 euro (8.190 euro la versione con ABS).

Stile italiano

Le novità più importanti sono quelle estetiche con il nuovo cupolino, graffiante e personale, aggressivo e molto coraggioso tanto nelle linee che nello stile. Dietro il cupolino un nuovo cruscotto, mutuato dalla CB 1000 R è sottile e molto aderente al manubrio e alla piastra superiore, questo consente di mantenere il cupolino più indietro un po’ come sulle moto da enduro. Non è un caso che il nuovo design sia il frutto della matita del centro stile Honda Europa che ha sede a Roma e che ha visto come project leader il giovane e simpatico disegnatore romano Gianfelice Marasco (in arte Felix).

L’altra novità importante riguarda il codino snello e filante, slanciato verso l’alto con il nuovo faro appuntito, ma ancor più curato è il sottocodone sottile e ben raccordato alla parte superiore offre anche due pratici incavi che fungono da maniglie per il passeggero. Per i più esigenti dal punto di vista estetico è disponibile anche un sottocodone che sigilla la parte inferiore del codino rendendolo ancor più curato dal punto di vista estetico.

 

 

Meccanica

Le sospensioni sono state ritarate sulla versione 2001, ma la struttura resta invariata con la forcella rovesciata anteriore di tipo a cartuccia HMAS da 41 mm regolabile in estensione con escursione di 120. Al posteriore troviamo un mono ammortizzatore regolabile nel precarico su 7 posizioni, con regolazione dell’estensione ed escursione ruota di 128mm. Il telaio monotrave superiore in alluminio è ottenuto per fusione gravitazionale, all’interno del quale il motore è elemento strutturale, regalando un perfetto bilanciamento tra rigidità e leggerezza.

Il telaio è lo stesso utilizzato sulla CB1000R quindi una garanzia in materia di rigidità e capacità di assorbimento delle sollecitazioni meccaniche. Posizionato in modo da bilanciare il peso della moto, il motore della Hornet assicura alla ciclistica la possibilità di esprimersi al meglio grazie al peso contenuto (si tratta del motore 600 quattro cilindri più leggero mai prodotto). Il sistema di scarico con terminale corto sul lato destro, contribuisce all’abbassamento del baricentro e alla centralizzazione delle masse poiché l’intera ciclistica è concepita per massimizzare la centralizzazione delle masse, con il peso del motore e dello scarico vicinissimi al baricentro.

 

 

Alla guida: maneggevolezza da vendere

Grazie ad un peso contenuto e a un’ottima distribuzione dei pesi la Hornet si pone al vertice in materia di maneggevolezza e guidabilità tra tutte le naked oggi presenti sul mercato. Molto valida sia l’ergonomia che l’abitabilità offre una posizione migliore sia al pilota che al passeggero che offre da questa versione anche due pratiche maniglie sotto sella ricavate sulla all’interno del sotto codone.

La frenata si affida a due dischi anteriori accoppiati a pinze flottanti che rendono la prima parte della decelerazione molto dolce e progressiva adatta anche ai meno esperti e che evita il bloccaggio della ruota in condizioni di bassa aderenza. Disponibile con un sovrapprezzo la versione ABS. Il motore è dolce sin dai bassi regimi non impressiona per la coppia alle basse andature ma è sempre fluido e corposo e molto rapido nel salire di giri, per andare forte ama lavorare ai regimi più alti dove sfodera un allungo deciso e molto efficace che tradisce la sua anima di derivazione supersport.

Motoblog.it

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