Fiat Italia: Sergio Marchionne e John Elkann rassicurano il governo italiano, i dubbi di Susanna Camusso

FIAT ITALIA – “Il presidente e l’amministratore delegato della Fiat, John Elkann e Sergio Marchionne, hanno confermato al Governo l’intenzione di perseguire gli obiettivi di sviluppo della multinazionale italiana, che prevede la crescita della produzione nel nostro paese da 650 mila a 1 milione e 400 mila auto, un obiettivo sostenuto da un investimento di Fiat e Fiat Industrial per circa 20 miliardi di euro”. E’ quanto si legge in un comunicato diffuso da palazzo Chigi al termine del tavolo con i vertici della Fiat.

“Il Governo ha preso atto positivamente delle intenzioni manifestate dall’azienda e del suo ruolo sul mercato globale” ed ha inoltre “confermato che concorrerà a realizzare le migliori condizioni di competitività perché gli investimenti previsti in Italia siano il volano per raggiungere il più alto posizionamento rispetto ai concorrenti del settore”.

SACCONI, NODO E’ GOVERNABILITA’, NOI D’ACCORDO – “Il futuro di Fiat, il suo radicamento in Italia, l’effettiva realizzazione degli altri investimenti ipotizzati sono condizionati alla governabilità degli stabilimenti”. Lo ha detto il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, in conferenza stampa, dopo l’incontro con Fiat. Su questo “abbiamo riconosciuto concordemente – ha aggiunto Sacconi – governo, regione, comune e provincia l’ importanza di relazioni industriali costruttive”. E’ “questo il cuore del problema, lo abbiamo condiviso tutti”, ha sottolineato.

CHIAMPARINO, CONFERMATA ITALIANITA’ E INVESTIMENTI – “La Fiat ha ribadito l’intenzione di mantenere la sua italianità”. Lo ha detto il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, al termine dell’incontro a Palazzo Chigi, sottoliìneando che il Lingotto “ha confermato il piano di investimenti da 20 miliardi” e che comunque “l’evoluzione” del programma Fabbrica Italia “condizionerà” eventuali decisioni future riguardanti la governance.

ROMANI, CONFERMA CHE AVRA’ UN CUORE ITALIANO – ‘Fiat e’ una grande multinazionale che si sta espandendo nel mondo ma che rimane con un cuore italiano”. Lo ha detto il ministro dello Sviluppo, Paolo Romani, dopo l’incontro a Palazzo Chigi con i vertici del Lingotto. Per il ministro l’ad Sergio Marchionne ed il presidente John Elkann hanno “confermato di voler investire in Italia”, considerando il nostro Paese “un punto di partenza per una azienda che vuole investire nel mondo intero, anche aprendo nuovi mercati”.

BERSANI, INCONTRO CON GOVERNO? ALLA BUON’ORA – L’incontro a Palazzo Chigi tra Governo e l’ad di Fiat, Sergio Marchionne? “Alla buon’ora – risponde il segretario del Pd, Pierluigi Bersani -, dopo un paio d’anni!”. Interpellato a margine dell’incontro a Milano per dare il via alla campagna elettorale del candidato sindaco Giuliano Pisapia, Bersani ha spiegato di temere che “molte cose siano già successe”. “Vedremo che cosa si farà di quelle che devono ancora succedere – ha detto -. Per esempio se io fossi lì avrei tante domande. Una, in particolare, se mi segnalano una multinazionale monoprodotto che ha quattro quartieri generali. Io non ne conosco una”.

CAMUSSO, L’INCONTRO CON MARCHIONNE E’ UNA PASSERELLA – “Se non c’é un governo in grado di essere autorevole nei confronti di una grande impresa la si insegue, come è accaduto solo oggi”. Lo ha detto il segretario della Cgil Susanna Camusso, a margine di un convegno a Livorno, riferendosi all’incontro di stamani tra il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e l’ amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne. Camusso ha definito l’incontro “una passerella” ed ha sottolineato che “quando una grande impresa, fondamentale per il Paese annuncia un piano, il Governo dovrebbe chiederle di conoscerlo, di capire che conseguenze ha, come si struttura e come le alleanze internazionali possano influire o meno”. Durante il convegno il segretario si è anche soffermato sugli annunci del piano economico del governo. “Il piano del Mezzogiorno – ha detto tra l’altro – nella mia brevissima esperienza è la terza volta che me la presentano. A dicembre erano 100 miliardi, l’altro giorno sono diventati 60, ma cosa c’é dietro questo annuncio non si sa. Certo, il ministro dell’Economia usa il Fas come il bancomat”. Camusso ha infine definito ‘spot elettorale’ il viaggio tra la Campania e la Calabria di Tremonti: “C’era bisogno di usare il pulmino per sapere che della Salerno-Reggio Calabria si parla da 30 anni?”.

Ansa

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