SALONE DI CHICAGO 2011 – «È stata una tipica reazione esagerata ad una onesta rilessione su un punto che dovrà essere affrontato». Dunque, questione sospesa, per ora, ma non archiviata. E che il clima sia teso alla vigilia del vertice col governo, lo dimostrano anche le parole del ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani: «È il momento che Fiat ci dica quali sono le strategie industriali nel nostro paese».
Sempre da Chicago, Marchionne ha detto che Chrysler «è nella condizione di poter rifinanziare il proprio debito ed è ora di rivedere i termini dei prestiti». Il nodo sono i 7,4 miliardi di dollari ricevuti da Usa e Canada che Fiat deve rimborsare per completare l’acquisizione. Questa criticità, insieme all’eccessiva concentrazione in Italia e in Brasile, proprio ieri ha indotto Moody’s a confermare il giudizio “Ba1” su Fiat con prospettive negative.
In Italia, intanto, vanno registrati gli ultimi sviluppi sul fronte sindacale. Come era prevedibile la Fiom non ha firmato l’intesa siglata ieri da Fim, Uilm, Fismic, Ugl e l’Associazione quadri per un anno di cassa integrazione straordinaria alle carrozzerie di Mirafiori, che scatterà da lunedì prossimo, 14 febbraio.
«Non abbiamo firmato – ha spiegato Federico Bellono segretario della Fiom torinese – perchè questa cig fa parte dell’accordo del 23 dicembrea cui ci siamo opposti e poi perché l’azienda non ha risposto alle questioni sollevate e che ci confermano l’assoluta indeterminatezza del piano e delle sue prospettive».
Come hanno riferito i sindacati al termine di un incontro in Assolombarda, ai 170 cassintegrati di Arese il Lingotto ha offerto 60mila euro per licenziarsi ed evitare il trasferimento a Mirafiori il 10 aprile prossimo quando terminerà la cigs.
Reduce dall’incontro a Bruxelles del coordinamento sindacale europeo di Fiat, il segretario generale della Fiom-Cgil, Maurizio Landini, ha riportato «la preoccupazione che il “modello Marchionne” faccia da apripista per l’abbassamento dei diritti e il peggioramento delle condizioni di lavoro in tutta la Ue».
E proprio dall’Europa arriva un’altra tegola per Marchionne. Quasi un anno dopo la notifica, l’antitrust Ue ha aperto un’indagine formale sugli aiuti del governo polacco per lo stabilimento Fiat di Bielsko-Biala, un’area con tassi di disoccupazione elevati che beneficia di aiuti regionali. Si tratta di un contributo di 40,9 milioni di euro a Fiat Powertrain Technologies Poland, su un investimento di 180 milioni per la produzione dei motori a benzina di nuova generazione TwinAir da 900 cc presentati a Ginevra l’anno scorso e da montati sulla 500. Considerati un piccolo gioiello di casa Fiat, vantano consumi contenuti ma hanno costi industriali elevati.
«La commissione è a favore degli aiuti a investimenti nelle regioni meno sviluppate o più colpite dalla disoccupazione – ha detto il commissario Joaquín Almunia – ma dobbiamo stare attenti che le distorsioni della concorrenza che ne derivano non siano superiori ai benefici degli aiuti, specie nei settori con sovraccapacità».
Fonte: IlSole24Ore