Molto del suo successo si deve al design esterno che, con il nuovo modello, diventa ancora più attraente. Osservando la nuova Captiva frontalmente risultano subito evidenti diversi nuovi elementi: il cofano motore dalla rinnovata forma con scolpiture decise; una diversa e più grande mascherina con i caratteri distintivi Chevrolet, come la griglia sdoppiata e la targhetta con il cravattino bene in evidenza al centro; i nuovi proiettori anteriori cilindrici di tipo prismatico; gli indicatori di direzione integrati negli specchi esterni.
E anche i parafanghi anteriori e le prese d’aria laterali assumono una forma più angolare per enfatizzare l’aspetto sportivo, mentre osservando la fiancata a partire dal montante del parabrezza, si nota subito il profilo massiccio dela vettura, caratterizzato da una linea di cintura che sale lievemente verso la parte posteriore.
Ma è sotto il cofano che si trovano i cambiamenti più importanti della Captiva. La nuova gamma motori – che comprende due turbodiesel, entrambi 2.2, uno da 163 Cv e l’altro da 184 Cv – adotta una serie di tecnologie avanzate indirizzate ad ottenere un equilibrio ottimale tra prestazioni e consumi, garantendo il massimo della tecnologia e dell’efficienza diesel. L’unità di ultima generazione è un moderno quattro cilindri turbo con doppio albero a camme in testa (DOHC) che utilizza un sistema di iniezione common rail ad alta pressione e un turbocompressore a geometria variabile (VGT) con intercooler.
Con il motore da 163 Cv, in combinazione con il cambio manuale e trazione anteriore, la nuova Captiva copre l’accelerazione 0-100 km/h in 9,9 secondi e arriva alla velocità massima di 189 km/h, mentre la versione da 184 Cv, con cambio manuale e trazione integrale, scatta da 0 a 100 km/h in 9,6 secondi e raggiunge i 200 km/h. Il consumo nel ciclo combinato è di 6,4 l/100 km per il 163 Cv e di 6,6 l/100 km per il 184 Cv; anche le emissioni differiscono di poco: 170 g/km per il 163 Cv e 174 g/km per il 184 Cv.
Entrambi i motori saranno abbinati ad un cambio manuale a sei rapporti, e sul 184 Cv sarà disponibile anche una nuova trasmissione automatica, sempre a sei rapporti. Il nuovo cambio può essere utilizzato in modalità interamente automatica oppure, se il conducente lo desidera, il Driver Shift Control (DSC) permette di selezionare i rapporti manualmente. In alternativa, si può scegliere un cambio manuale a sei rapporti.
Salendo sulla nuova Captiva, guidatore e passeggeri sono accolti da un interno luminoso e spazioso, con capacità di carico che con la terza fila reclinata è di 788 litri (527 litri sotto la linea dei finestrini), mentre con seconda e terza fila abbattute arriva a di 2012 litri (1175 litri sotto la linea dei finestrini).
Gli interni adottano un nuovo schema di rivestimenti e finiture che prevede tessuti completamente nuovi per i sedili e dettagli decorativi interni più raffinati. Tra questi, le cornici cromate e satinate attorno alle bocchette di aerazione, per creare look e sensazioni da automobile di categoria superiore. I designer hanno fatto un uso sapiente degli elementi caratteristici degli altri nuovi modelli Chevrolet, come la retroilluminazione del pannello strumenti blu ghiaccio e il design avvolgente della plancia che si raccorda con le portiere anteriori per creare il look del classico abitacolo sdoppiato Chevrolet.
Nell’abitacolo sono stati anche integrati con intelligenza vani portaoggetti supplementari che incrementano la sensazione di spaziosità e praticità; ad esempio, dato che la nuova Captiva beneficia del sistema Hill Start Assist che elimina l’arretramento nelle partenze in salita e del freno a mano elettronico, è stato possibile ricavare spazio utile nella consolle centrale per accogliere due porta bicchieri.
Grande importanza è stata data anche alla sicurezza passiva: la nuova Captiva monta sei airbag – anteriori e laterali per il guidatore e il passeggero anteriore, a tendina per i passeggeri posteriori esterni – e cinture di sicurezza a tre punti con pretensionatore e limitatore di forza per i posti anteriori. I sedili posteriori esterni della seconda fila includono punti di ancoraggio Isofix per consentire un fissaggio rapido e sicuro dei seggiolini per bambini.
Repubblica.it
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