Nuova Subaru Trezia: prova su strada del 1.3 benzina e del 1.4 diesel

NUOVA SUBARU TREZIA – Subaru presenta alla stampa la nuova Trezia, un MPV di segmento B nato dallo stesso progetto della Toyota Verso S. Questo modello si inserisce nei listini Subaru con l’intenzione di allargare il proprio bacino di utenti, pur non proponendo soluzioni ormai “classiche” come trazione integrale e motore boxer. I vertici della casa Giapponese hanno deciso di intervenire in sede di progetto, lavorando a stretto contatto con i colleghi Toyota, per una maggiore personalizzazione del prodotto, andando oltre il semplice re-badging che avevamo già visto sulla precedente Subaru Justy. La Trezia, infatti si ispira ai più recenti modelli Subaru, proponendo cofano, paraurti, gruppi ottici e mascherina specifici, oltre a piccole differenze nei setup di assetto e trasmissione e diversi mix di accessori e versioni. Una piccola curiosità: il nome deriva dalla parola inglese “treasure” tesoro.

La Trezia consente a Subaru di proporre un modello d’accesso alla propria gamma, sia come possibile seconda vettura per i “subaristi”, sia come soluzione per abbattere il valore medio di CO2 dell’intera gamma a listino, grazie alle caratteristiche dei propulsori 1,3 benzina e 1,4 diesel Euro 5. La vettura è stata progettata per offrire il massimo spazio interno a fronte di una lunghezza di 3,99 metri, con un passo di 2,55. Con 5 posti ed un ampio spazio verticale, è stato possibile ricavare un bagagliaio da ben 429 litri, che possono salire a 1388 abbattendo il divano posteriore. Ulteriore spazio può essere guadagnato spostando i rimuovendo il fondo del vano bagagli, libero grazie al kit di riparazione al posto della ruota di scorta e la modularità è garantita dalle maniglie disposte ai lati del vano per abbattere velocemente il divano frazionato. Nessun compromesso è stato operato sul tema della sicurezza: tutte le versioni offrono di serie ABS, EBD, VDC, Attacchi Isofix posteriori e 7 Airbag, con la presenza dell’airbag per le ginocchia del guidatore.

GLI INTERNI – La vettura mette subito a proprio agio i passeggeri, grazie alle portiere dalla apertura molto ampia, la seduta posizionata a 61 cm da terra e quindi molto comoda da raggiungere ed il posto guida razionale. La qualità percepita sui modelli più ricchi è buona grazie a volante e pomello cambio in pelle, finiture in alluminio ed accessori come il climatizzatore automatico ed il sistema audio touch screen con presa USB (Ipod ready) e bluetooth con navigatore opzionale, anche se le plastiche presentano alcune soluzioni più economiche, per le zone meno visibili. La luminosità dell’abitacolo, sopratutto in presenza del tetto in vetro lungo ben 1,26 metri con tendina elettrica, è piacevole nonostante la linea di cintura piuttosto alta, mentre la posizione di guida è quella tipica, leggermente rialzata, dei monovolume compatti, con volante e cambio molto pratici da azionare. La sensazione di spazio è garantita anche dalla profondità della plancia e dal grande parabrezza, ma la visibilità è garantita anche dai montanti anteriori poco invadenti.

Ottima anche la disponibilità di portaoggetti e vani portalattine, con un cassettino anteriore davvero capiente e diviso in 3 scomparti. Comodo anche il bracciolo centrale posteriore offerto sui modelli più costosi, mentre quello anteriore, riservato al guidatore, può non essere adatto a tutte le corporature, obbligando i più bassi ad una posizione rialzata del gomito. I passeggeri posteriori hanno a disposizione il pavimento completamente piatto ed buono spazio per le gambe, paragonabile a quello di modelli di gamma superiore grazie al passo lungo della vettura.

AL VOLANTE DELLA 1.4 DIESEL 90 CV – L’approccio con la Trezia inizia per noi con la versione top di gamma, la 1.4 Diesel Exclusive M-MT proposta con vernice metallizzata a 22.730 Euro. La sportività non è certo l’elemento che caratterizza la Trezia, nonostante il frontale aggressivo e su strada se ne apprezzano subito altre qualità: il diesel da 90 Cv offre 205 Nm costanti da 1800 a 2800 giri, perfetti per avere sempre un buono spunto nel traffico grazie alla turbina a geometria variabile; l’abbinamento con il cambio robotizzato M-MT 6 rapporti toglie ogni imbarazzo nella marcia cittadina, lasciando comunque al guidatore la possibilità di intervenire con i piccoli paddles al volante: la fluidità delle cambiate non è certo quella di un convertitore o di un moderno doppia frizione, così come la rapidità di esecuzione, ma la vocazione del modello è in linea con questo comportamento ed a poco serve la presenza della modalità Es (Easy Sport) della trasmissione, che con una logica più improntata al dinamismo gestisce i rapporti a regimi maggiori, prediligendo lo scatto ai consumi. Nei trasferimento extraurbani ed autostradali, la Trezia diesel diventa un po’ rumorosa, sopratutto a causa dei fruscii e dei pneumatici da 16″: in questi frangenti lo sterzo rimane leggero ma sufficientemente preciso, mentre l’assetto piuttosto morbido predilige la guida morbida e fluida, a vantaggio del comfort.

LA VERSIONE BENZINA 1.3 99 CV – Per comprendere meglio le scelte operate da Subaru, per la seconda parte della nostra prova abbiamo optato per il modello di accesso, la Trezia 1,3 99 Cv Confort: questo allestimento, non disponibile sul diesel, è proposto solo in abbinamento al cambio manuale a 6 rapporti, dal momento che il CVT, offerto sulla cugina Verso-S, non è stato ancora inserito a listino. La mancanza di accessori come tetto in vetro, comandi al volante, climatizzatore automatico (qui manuale), impianto multimediale e rivestimenti in pelle per volante e pomello cambio sono bilanciati da una sensibile riduzione del prezzo di listino fino a quota 15.980 Euro, ma la vocazione stessa della vettura appare diversa. I 99 Cv del 1,3 e sopratutto i 125 Nm di coppia a 4000 giri sono adatti alla massa della vettura, ma non consentono la stessa fluidità del diesel, sopratutto nell’extraurbano ed in autostrada, dove è necessario scalare spesso per avere riprese convincenti. Nel traffico, invece, resta apprezzabile la leggerezza dello sterzo, mentre la frizione risulta morbida ma, almeno sull’esemplare in prova, brusca negli innesti, facendo rimpiangere la mancanza di un automatico in opzione. Niente da obiettare sulla manovrabilità del cambio, facilmente raggiungibile sulla torretta centrale e con innesti ben definiti. La rumorosità a velocità più alte viene evidenziata anche dai regimi maggiori del propulsore rispetto al diesel, ma resta entro limiti del tutto accettabili per il segmento di appartenenza.

CONSUMI – La casa Giapponese dichiara dati di consumi molto contenuti per tutte le versioni, grazie alla ottimizzazione condotta da Toyota sulle recenti versioni Euro 5: il 1.3 benzina tocca una media di 5,5 l/100 km con emissioni pari a 136 g/km di CO2, mentre il diesel scende a 4,4 l/100 km, con emissioni di 119 g/km, che salgono a 124 nel caso della versione M-MT. Impossibile per noi verificare questi dati nei chilometri del test, anche se l’impressione, dai dati del computer di bordo, è che il benzina richieda una guida particolarmente accorta per ottenere risultati apprezzabili: in questo caso la presenza delle spie per la cambiata ottimale risultano d’aiuto.

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