Il pianale e le sospensioni sono quelli della monovolume C-Max, presentata pochi mesi fa, mentre per quanto riguarda la linea si è cercata una maggiore grinta, soprattutto nel frontale. Le tre enormi griglie sul paraurti raggiungono lo scopo, ma ci sono sembrate fin troppo vistose per una berlina da famiglia, mentre la vista laterale e la coda sono più eleganti e classiche; l’elemento di maggiore originalità sono i fanali, che si “prolungano” sulla fiancata. Diversamente da oggi, non ci sarà una Ford Focus a tre porte, mentre non mancherà la station wagon (arriverà a maggio).
Passi avanti nella sicurezza
Per questa nuova Focus, la Ford ha fatto “il pieno” di accessori elettronici che aiutano la sicurezza; tutti assieme non si erano mai visti in una vettura di questa categoria. Citiamo i sistemi che ci avvisano se stiamo uscendo inavvertitamente di corsia, se c’è un veicolo che ci sta per sorpassare, se ci stiamo assopendo alla guida o se c’è rischio di tamponare la vettura che ci precede. Oppure, ancora, il cruise control attivo (tramite un radar, varia automaticamente la velocità in base all’andamento del traffico davanti alla nostra auto) e il dispositivo che legge i segnali stradali (limiti di velocità e divieto di sorpasso) e li riporta sul cruscotto. Sull’utilità di questi sistemi non si discute, ma vanno pagati a parte. Non si sa quanto, perché dei listini non c’è ancora traccia, ma di certo non saranno bruscolini.
L’abitacolo ti colpisce. Anche sul gomito
Gli interni della nuova Ford Focus sono moderni, con la plancia caratterizzata da linee molto decise: è indubbiamente originale, ma anche un po’ vistosa e “complicata”. Contribuiscono a questa sensazione la sovrabbondanza di tasti nella consolle centrale in nero a specchio e sul volante; richiedono un lungo apprendistato per essere trovati al primo colpo. Le finiture sono di buon livello, con assemblaggi precisi e materiali apprezzabili; si nota qualche piccola economia solo nelle zone meno in vista (come all’interno dei portaoggetti o nel baule).
Il posto guida ha un’impostazione sportiva (volante di piccolo diametro rivestito in pelle, sedile avvolgente, seduta bassa) e si può regolare a piacere. Attenzione, però, alla levetta che sblocca il volante: è una dolorosa “trappola” per le dita; per fortuna non la si usa spesso. Semmai, a disturbare davvero è il bracciolo centrale, rialzato e fisso, che ostacola il braccio ogni volta che si cambia marcia.
La strumentazione ha una grafica moderna, con un piccolo schermo centrale azzurrino che fornisce molte informazioni; c’è poi un display in mezzo alla plancia, che serve per la radio e l’eventuale navigatore (optional, da circa 750 euro). “Simpatici” i piccoli led sul padiglione, sulle portiere e sul tunnel centrale: creano una soffusa e rilassante illuminazione quando si viaggia al buio; tramite comandi vicini al retrovisore interno, se ne può variare l’intensità e il colore (ce ne sono sette tra cui scegliere).
Sul divano e nel baule, meno spazio di prima
L’abito quasi sportivo ha influito negativamente sullo spazio della nuova Ford Focus. Il divano, per quanto ben imbottito anche nella zona centrale, è piuttosto stretto; e chi è alto 185 cm tocca il soffitto con la testa. Stesso discorso per il bagagliaio: la capacità (363/1148 litri) è inferiore rispetto a quella della precedente Focus (era 396/1258). E anche la praticità non è un granché: mancano vani supplementari degni di questo nome, reclinando il divano resta un gradino di 6 cm, scomodo quando si carica, e manca una botola passante per gli sci.
Brillante e comoda, ma lo sterzo non convince
Una volta partiti, si capisce subito che la Ford Focus ha un bel caratterino. Si apprezzano immeditaamente le doti del “1600” turbo, che, pur avendo 182 cavalli, è regolarissimo e ha un ritardo di risposta trascurabile, anche a regimi molto bassi. La spinta è abbondante, anche perché affondando sull’acceleratore l’overboost innalza la coppia massima da 240 a 270 Nm per una quindicina di secondi; inoltre, il quattro cilindri è silenzioso a velocità costante, e in accelerazione viene fuori un rombo piacevole e poco invadente. Il rapido scatto da 0 a 100 km/h dichiarato (7,9 secondi) non ci è sembrato lontano dalla realtà, ma la verifica (insieme a quella dei 222 orari della velocità massima) è rimandata a una prossima prova sulla rivista, con le rilevazioni strumentali.
Bene anche la frenata e la tenuta di strada, anche per il lavoro puntuale ma non troppo invadente dell’Esp e del controllo di trazione (che si può disinserire): la Ford Focus curva restando decisamente “piatta”, e non allarga troppo con il muso, nemmeno nei tornanti presi con piglio deciso. Non è il massimo, invece, lo sterzo: sempre leggero e non molto progressivo, richiede attenzione per riuscire a impostare con precisione le traiettorie. Forse per il maggior peso del motore che grava sulle ruote davanti (circa 130 kg) ci è sembrato migliore quello della turbodiesel, che avevamo guidato il giorno precedente; mentre il cambio, dai rapporti piuttosto lunghi, è preciso e morbido negli inserimenti delle sei marce. Buono il comfort, ma quel poggiabraccia così sporgente è un bel fastidio.
Tre a benzina e due diesel, da meno di 20.000 euro
È ancora presto per parlare con precisione di prezzi e accessori, ma si sa che gli allestimenti saranno due: Plus (quello base) e Titanium (che dovrebbe avere in più, tra l’altro, i cerchi in lega, il “clima” automatico bizona invece che manuale, i fendinebbia, le luci interne “d’ambiente” e l’avviamento del motore a pulsante). Per quanto riguarda i motori, quelli a benzina saranno tutti 1.6: aspirato da 125 cavalli (possiamo ipotizzare che la Plus costerà circa 18.500 euro) e turbo da 150 o da 182 cavalli (quello dell’auto che abbiamo guidato). Due, invece, i turbodiesel: 1.6 da 115 CV (circa 20.000 euro per la Plus) e 2.0 da 163, quest’ultimo anche con il rapido cambio a doppia frizione Powershift (1.500 euro in più).
AlVolante.it
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