La notizia non è stata accolta molto positivamente dai sindacati che temono un ridimensionamento delle attività nello storico stabilimento di Borgo Panigale, anche se Gabriele Del Torchio, amministratore delegato di Ducati Motor Holding, sembra non aver confermato (e anzi avrebbe smentito) una decisione di questo tipo.
I sindacati hanno comunque chiesto un’assemblea che si dovrebbe svolgere già a gennaio 2011: in quell’occasione se ne dovrebbe sapere di più visto che si parlerà proprio del progetto thailandese, rispetto al quale le organizzazioni dei lavoratori chiederanno il mantenimento del ciclo produttivo in quel di Bologna.
Purtroppo la situazione del mercato non è affatto buona e impone sacrifici e decisioni difficili per tutti: Ducati per il momento pensa a delocalizzare il processo di assemblaggio ma non è detto che questo non possa essere che un primo passaggio per spostare una parte della produzione nei paesi emergenti. Ciò sarebbe duro da accettare per le maestranze bolognesi e anche per molti appassionati italiani che credono ancora nel made in Italy ma forse è il durissimo prezzo da pagare per non avere altre vicende in stile Moto Morini (fatte ovviamente le debite distinzioni con questa vicenda, per ora molto diversa), in cui alla fine è andato perso tutto per tutti.
Repubblica.it
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