CANCELLATO L’ARTICOLO 39.1 – Il Consiglio Mondiale della Fia, nell’ultima riunione di quest’anno, tenutasi a Montecarlo, ha quindi cancellato l’art.39.1 del regolamento sportivo, quello che, appunto, vietava gli ordini di scuderia, ma nell’abolire la norma in questione, fa anche un generico richiamo all’art.151c del Codice sportivo internazionale, prevedendo comunque sanzioni nei casi di azioni che possano portare discredito allo sport.
I PRECEDENTI — La pratica degli ordini di squadra esiste da sempre, ma la differenza la fa la modalità con cui vengono eseguiti. In tempi recenti si ricorda il GP di Austria del 2002, con la Ferrari sempre protagonista e Barrichello che, su ordine dai box di Jean Todt, si fa platealmente da parte sul rettilineo di Zeltweg all’ultimo giro per far passare Schumacher. La farsa si completa poi sul podio, con Schumacher che lascia coppa e gradino più alto al brasiliano, con uno strvolgimento del protocollo della premiazione che fa infuriare la Fia. Ancora in casa Ferrari, si può ricordare con quale leggerezza Schumacher fece passare Irvine, nel GP di Malesia 1999 che il tedesco stava dominando fin dalle prove, per dare maggiori chance iridate all’irlandese, in lotta per il titolo con Hakkinen. Nemmmeno il grande Senna fu esente: nel GP del Giappone del 1991, si fa da parte, esattamente come Barrichello con Schumacher a Zeltweg, per regalare il successo al compagno in McLaren, Gerhard Berger. Oridini di scuderia? Non in questo caso: solo una cortesia all’amico austriaco, con un gesto che, però, assunse quasi i contorni dell’elemosina.
NEL PASSATO – In passato, vanno ricordati altri celebri episodi, dalla vittoria di Tazio Nuvolari nel GP di Budapest del 1936, con l’Alfa Romeo della scuderia Ferrari, patrocinata dallo stesso Drake, il grande Enzo, che dai box fece capire con modi spicci a Tonino Brivio di farsi da parte, al Mondiale del 1956 di Juan Manuel Fangio. Il pentacampione argentino conquistò quell’alloro grazie al nobile gesto del compagno Peter Collins, che nell’ultimo GP gli cedette spontaneamente vettura e il titolo – allora il regolamento lo consentiva -, quando in altre circostanze furono i suoi compagni a essere “invitati ” a cedergli la vettura se rimaneva a piedi.
CASI MISTERIOSI – Altri episodi, che non rientrano propriamente negli ordini di squadra, ma che fanno parte delle allenze e astuzie che in F.1 nascono in pista e fuori, si sono visti nel GP di Jerez 1997, e in quelli di Australia e Spa del 1998. A Jerez, nel decisivo GP della stagione, Jacques Villeneuve con la Williams, dopo essere rimasto in pista nonostante la famigerata ruotata della Ferrari di Schumacher – cosa per cui il tedesco fu squalificato -, ormai certo del Mondiale, si fece superare “per atto di cortesia” dalle McLaren di Hakkinen e Coulthard. Doppietta McLaren, con il canadese terzo e champagne per tutti sul podio. Nel primo GP del 1998, a Melbourne, le McLaren doppiano tutti già a metà gara: Hakkinen domina, ma entra ai box per errore e lascia il comando al compagno Coulthard, che su segnalazione del box gli ricede la posizione. Una pagina da libro Cuore. Infine, in Belgio, nel 1998, ancora la coppia McLaren protagonista, con la peggiore pagina della carriera di Coulthard: deve essere doppiato da Schumacher che domina nel diluvio, ma lo rallenta per vari giri con la regia di Ron Dennis ai box che lo avverte della posizione del tedesco – “attento che sta arrivando” – e invece di farsi da parte, alza il piede in traiettoria, in curva, con visibilità nulla, facendosi tamponare dalla Ferrari. Per Schumi è il ritiro – ai box tenta di mettere le mani addosso allo scozzese -, e l’addio a una grossa fetta di Mondiale, visto che Hakkinen era uscito al primo giro. Madornale ingenuità di Schumacher o criminale applicazione di un gioco di squadra, fate voi. Fatto sta che la McLaren non fu sanzionata. Sanzioni, appunto, che dalla prossima stagione, per episodi di semplici ordini di scuderia, non si vedranno più. La F.1 si libera, così, di una grossa fetta di ipocrisia. Era ora.
DECISIONI ECOLOGICHE — Il Consiglio Mondiale, nella seduta di Montecarlo, ha anche approvato l’introduzione di una nuova specifica di motore a partire dal 2013, confermando l’impegno della Fia di migliorare la sostenibilità del settore in chiave ecologica. Le nuove unità saranno dei 1.6 turbo a 4 cilindri con iniezione a benzina e pressione fino a 500 bar con un massimo di 12.000 giri. Il motore fornirà una riduzione del 35% nei consumi e sarà caratterizzato da un ampio utilizzo di sistemi di recupero energetico. Inoltre ogni pilota avrà, sempre dal 2013, solo cinque unità per stagione. E diventeranno 4 dal 2014. Un emendamento, inoltre, prevede che i cambi dovranno essere utilizzati per cinque gare consecutive, invece di quattro. Inoltre altra novità delle norme prevede un nuovo limite alla larghezza della corsia di sorpasso ai box, con introduzione di un regolamento che permette al direttore di gara di chiudere la corsia dei box durante la corsa per motivi di sicurezza. Infine altre modifiche al regolamento tecnico dal 2012: riguardano le comunicazioni dei team che saranno messe a disposizione per le emittenti. L’introduzione di carburante composti derivati dalla biomassa. Una limitazione a montanti e sospension
Gazzetta.it
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