Nonostante alcuni successi che avevano infiammato le speranze di una definitiva affermazione del marchio, come Delta prima serie, Prisma, Ypsilon e Thema, tra alti e bassi culminati nella decisione della dirigenza Fiat dei primi anni Duemila di cancellare definitivamente Lancia come marchio autonomo per farne semplicemente la denominazione delle versioni di lusso delle corrispondenti vetture Fiat.
L’arrivo di Chrysler ha riposizionato il ruolo di Lancia ed ha offerto finalmente la possibilità di rientrare nell’alto di gamma che dovrebbe essere il mercato elettivo di un marchio premium. Dunque integrazione totale tra Chrysler e Lancia, vale a dire la stessa gamma di prodotti, con personalizzazioni diverse, su mercati diversi. Per Lancia l’Europa, per Chrysler i mercati anglosassoni e l’Asia, ma con la stessa gamma che deve spaziare dalla piccola Ypsilon, alla grande 300C, attraverso le medie dei segmenti C e D e la monovolume di taglia grande.
Ora, a margine della conferenza stampa di Luca Napolitano, responsabile del brand Lancia e che ha condotto anche la conferenza stampa di Jeep al Motor Show di Bologna 2010, finalmente i dettagli concreti della strategia.
Presentazione della nuova Ypsilon al Salone di Ginevra, che sarà in vendita da giugno in allestimento 5 porte e conferma ufficiale della contemporanea presentazione, con commercializzazione nella seconda metà dell’anno, della nuova Phedra, cioè la Grand Voyager personalizzata Lancia e della nuova ammiraglia, vale a dire la prossima 300C, che sarà presentata da Chrysler al Salone di Detroit.
Avevo ipotizzato per l’ammiraglia Lancia il ritorno del nome Flaminia, in considerazione della scelta di Flavia per la futura media, ma la partita sulla scelta del nome è ancora aperta, conferma Napolitano. Al momento sembra favorito Thema, perché legato ad uno dei più grandi successi recenti del marchio.
La Flaminia o Thema sarà sicuramente motorizzata dal V6 Pentastar a benzina di 3,6 litri – con tecnologia multiair e una potenza di circa 300 cv – e dal nuovissimo V6 turbodiesel VM di 3 litri che debutterà nel 2011 anche sulla Grand Cherokee.
Finalmente motorizzazioni senza complessi rispetto alle ammiraglie tedesche di riferimento. Un 2011 fondamentale quindi per il futuro di Lancia, per porre le basi di quell’ambizioso piano che punta a 300.000 unità entro il 2015. Obiettivo peraltro già fissato in precedenti piani e mai raggiunto.
Le trecentomila unità si raggiungerebbero in parte attraverso lo sviluppo del mercato italiano, che rappresenta al momento l’87% del totale, e che dovrebbe passare entro il 2012 dall’attuale 4,4% del mercato al 7%. Ma sarà soprattutto dallo sviluppo dei mercati europei a fare la differenza grazie anche al grande sforzo sulla capillarità e qualità della nuova rete di vendita e all’accostamento per molti dealer con il marchio globale Jeep.
Luca Napolitano ha parlato di Lancia come un brand di grande potenziale. Lo spazio per marchi distintivi forti c’è – anzi è destinato a crescere nei prossimi anni e risente fisiologicamente meno delle crisi di mercato – e la possibilità di articolare una gamma completa con costi sostenibili e potenziali ricavi molto allettanti sembra stavolta davvero alla portata. L’attesa sta per finire, l’anno che sta per iniziare ci darà molte risposte.
Motori.it
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