MULTE AUTOVELOX – Comuni che installano anche 7 autovelox in due km, cartelli con la scritta “controllo elettronico della velocità” seminati a manciate anche se la macchinetta non c’è, semafori mutilati delle telecamere col cartello “rilievo fotografico del passaggio col rosso”, autostrade col portale “tutor in funzione” e tu non sai se è l’inizio o la fine del controllo di velocità.
L’Italia è ormai in perenne, assurdo e incomprensibile conflitto fra chi fa le multe e chi le subisce. Troppi amministratori non rispettano le regole e approfittano della confusione, ma tanti automobilisti vogliono rispettare le leggi e ci chiedono di fare luce su ciò che è lecito e ciò che è “abuso di potere”. Dove e come si possono effettuare i controlli di velocità?
Strade comunali
Chiariamo che sono comunali le strade comprese all’interno dei cartelli che segnalano l’inizio e la fine di un Comune. Al loro interno non si possono istallare autovelox fissi o senza la presenza di un agente e senza contestare immediatamente la violazione. Quindi si possono usare strumenti di controllo senza limite e senza alcuna autorizzazione prefettizia, ma solo con la presenza di agenti e fermando sempre l’automobilista. La postazione va segnalata anche nell’ambito urbano con carlelli ben visibili sistemati ad almeno 80 metri prima del controllo. L’autovelox non può essere montato a bordo di vetture private e, quando lo è su vetture di servizio, queste devono tener accese le luci blu. La legge vuole che la postazione di controllo sia ben visibile e non nascosta.
Le grandi metropoli possono istallare postazioni fisse – senza la presenza di agenti e senza fermare l’automobilista – solo su tangenziali e strade di grande scorrimento, previa autorizzazione prefettizia.
Per riassumere, tutti i Comuni che hanno istallato nel loro ambito: cassonetti, chioschi e pali con macchinette fotografiche (postazioni fisse) devono spegnerli perché illegali. Non solo, ma devono anche rimuovere i cartelli che ne segnalano la presenza. I verbali che notificano infrazioni rilevate con tali strumenti sono illegittimi e vanno contestati di fronte al Giudice di pace o al prefetto.
Strade provinciali e regionali
Sono tutte quelle esterne ai Comuni e che non abbiano le caratteristiche di superstrade o autostrade. Qui i Comuni possono chiedere ai prefetti di adottare postazioni fisse e senza la presenza di agenti. Tuttavia la loro autorizzazione è subordinata a certi requisiti, che sono: pericolosità della strada, elevata incidentalità, impossibilità di adottare altre misure più efficaci. La postazione deve essere segnalata a destra e a sinistra della carreggiata con cartelli regolamentari per dimensione, colori, caratteri e palo di sostegno (quindi sono irregolari quelli poggiati per terra). Tali cartelli devono trovarsi ad almeno 150 metri dalla postazione, e ripetuti in caso di incrocio. A sua volta, la postazione (sia essa fissa o mobile) deve essere piazzata ad almeno 1000 metri dal segnale stradale che riduce la velocità da 90 km/h al limite inferiore. La legge prevede correttamente che non si debbano azionare i freni per adeguarsi al nuovo limite (sarebbe illogico), ma che basti semplicemente togliere il gas per qualche centinaio di metri per scendere al nuovo limite.
Queste norme valgono anche per le postazioni mobili che polizia stradale e carabinieri possono sempre utilizzare sulle strade provinciali senza alcuna autorizzazione prefettizia. Per quanto riguarda le polizie municipali, costatiamo che le pattuglie inviate a nascondere trappole sulle provinciali sono quasi scomparse da quando il Codice stabilisce che i proventi di tali sanzioni siano spartiti in parti uguali con le province. Evidentemente, ai Comuni non piace fare cassa per conto terzi.
Consiglio popolare: quando viaggiate e vi imbattete in un controllo di velocità, esaminate bene se rispetta le regole ( forma dei cartelli, posizione, distanza, luci blu). E se non sono regolari fotografateli e mostrateli su Internet. Purtroppo, quando si riceve il verbale, in genere non si è più in tempo per documentare l’abuso, specie se si trattava di una postazione mobile.
Auto.it