La nuova Renault Laguna è disponibile soltanto con motori a gasolio, che sono rimasti quelli che aveva già, tranne che nell’emissione di CO2, più contenuta. I prezzi, uguali sia per la versione berlina sia per la station wagon, sono piuttosto competitivi: si parte da 24.950 euro per la Laguna 1.5 dCi Nav (di serie ha gli airbag per la testa, il “clima” automatico bi-zona, l’Esp e il navigatore) per arrivare alle più costose 2.0 dCi da 178 CV (oggetto del test) e 2.0 dCi Proactive da 173 CV. Entrambe in vendita a 31.600 euro, queste ultime sono disponibili solo nell’allestimento 4Control, con quattro ruote sterzanti e, di serie, i nuovi cerchi in lega di 18”, i retrovisori esterni regolabili e ripiegabili elettricamente e i sensori di parcheggio posteriori. La Laguna 2.0 dCi nella variante da 150 CV è disponibile con entrambi gli allestimenti: Nav e 4Control. Tutte sono garantite tre anni o 150.000 chilometri.
All’interno, la nuova Renault Laguna non è stata ritoccata: ci si ritrova, quindi, in un abitacolo accogliente, di impostazione sportiva (la 4Control sfoggia la pedaliera e la fascia centrale della plancia in alluminio). I materiali sono di qualità (plastiche morbide e ben trattate), gli assemblaggi precisi. Pratici i comandi, a eccezione di quelli del navigatore, un po’ complicati da usare. L’abitabilità non è male: quattro persone viaggiano comode, e chi siede dietro gode di parecchio spazio per le gambe. Tuttavia, l’imbottitura dei sedili è piuttosto rigida e la taratura delle sospensioni sportiva; di conseguenza, il comfort non è quello che ci si aspetta da una grande wagon destinata alla famiglia: le irregolarità del manto stradale si sentono parecchio. Il vano bagagli è ampio e ben rifinito, oltre che ben sfruttabile, ma la capacità non risulta certo ai vertici della categoria.
La linea della Renault Laguna SporTour è piuttosto “cattiva” (specie con i cerchi in lega satinati, di serie per la 4Control) e il comportamento stradale è quello che ci si aspetta da un’auto con queste caratteristiche. La vettura è quasi incollata alla strada, e si possono affrontare le curve in sicurezza: la carrozzeria si corica poco di lato, lo sterzo è piuttosto preciso e diretto. Le quattro ruote sterzanti garantiscono notevole maneggevolezza, e consentono di effettuare inversioni di marcia in spazi ridotti, considerando le dimensioni esterne dell’auto. Valido il cambio: le sei marce s’inseriscono rapidamente e i rapporti sono ben scalati (non si perdono troppi giri passando a quello superiore). Peccato che il motore non giri molto “tranquillo” in autostrada: a 130 km/h, in sesta marcia, lavora a 2500 giri. La potenza (178 cavalli) è notevole per un due litri turbodiesel, e le buone prestazioni dichiarate dalla casa (217 km/h di velocità massima e 8,7 secondi per scattare da 0 a 100 orari) sembrano alla portata della vettura. Le riprese sono sempre molto rapide e regolari, tanto che si avverte una spinta energica già dai 1600 giri. I consumi di gasolio, quando non si chiede troppo al motore, ci sono sembrati bassi, ma non così come dichiara la Renault (17,2 km/l in media). Verificheremo con una prova.
AlVolante.it
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