RENAULT LAGUNA SPORTOUR – In commercio dal 2007, la Laguna SporTour cominciava a mostrare le prime rughe. L’intervento al frontale (che interessa anche la berlina), le ha dato una “svecchiata”, rendendola un po’ più “cattivella”. Il paraurti ora ha un’ampia apertura centrale delimitata da una cromatura. Una soluzione già vista in alcune concorrenti, ma che nel caso dell’auto francese ci pare piuttosto riuscita. Proprio grazie a questo restyling, la Renault Laguna (che finora è stata venduta, in Italia, in appena 8000 esemplari) potrebbe scoprire una nuova giovinezza.
La volevi a benzina? Niente da fare
La nuova Renault Laguna è disponibile soltanto con motori a gasolio, che sono rimasti quelli che aveva già, tranne che nell’emissione di CO2, più contenuta. I prezzi, uguali sia per la versione berlina sia per la station wagon, sono piuttosto competitivi: si parte da 24.950 euro per la Laguna 1.5 dCi Nav (di serie ha gli airbag per la testa, il “clima” automatico bi-zona, l’Esp e il navigatore) per arrivare alle più costose 2.0 dCi da 178 CV (oggetto del test) e 2.0 dCi Proactive da 173 CV. Entrambe in vendita a 31.600 euro, queste ultime sono disponibili solo nell’allestimento 4Control, con quattro ruote sterzanti e, di serie, i nuovi cerchi in lega di 18”, i retrovisori esterni regolabili e ripiegabili elettricamente e i sensori di parcheggio posteriori. La Laguna 2.0 dCi nella variante da 150 CV è disponibile con entrambi gli allestimenti: Nav e 4Control. Tutte sono garantite tre anni o 150.000 chilometri.
Le buche si avvertono tutte
All’interno, la nuova Renault Laguna non è stata ritoccata: ci si ritrova, quindi, in un abitacolo accogliente, di impostazione sportiva (la 4Control sfoggia la pedaliera e la fascia centrale della plancia in alluminio). I materiali sono di qualità (plastiche morbide e ben trattate), gli assemblaggi precisi. Pratici i comandi, a eccezione di quelli del navigatore, un po’ complicati da usare. L’abitabilità non è male: quattro persone viaggiano comode, e chi siede dietro gode di parecchio spazio per le gambe. Tuttavia, l’imbottitura dei sedili è piuttosto rigida e la taratura delle sospensioni sportiva; di conseguenza, il comfort non è quello che ci si aspetta da una grande wagon destinata alla famiglia: le irregolarità del manto stradale si sentono parecchio. Il vano bagagli è ampio e ben rifinito, oltre che ben sfruttabile, ma la capacità non risulta certo ai vertici della categoria.
Un motore dalla “ripresa facile”
La linea della Renault Laguna SporTour è piuttosto “cattiva” (specie con i cerchi in lega satinati, di serie per la 4Control) e il comportamento stradale è quello che ci si aspetta da un’auto con queste caratteristiche. La vettura è quasi incollata alla strada, e si possono affrontare le curve in sicurezza: la carrozzeria si corica poco di lato, lo sterzo è piuttosto preciso e diretto. Le quattro ruote sterzanti garantiscono notevole maneggevolezza, e consentono di effettuare inversioni di marcia in spazi ridotti, considerando le dimensioni esterne dell’auto. Valido il cambio: le sei marce s’inseriscono rapidamente e i rapporti sono ben scalati (non si perdono troppi giri passando a quello superiore). Peccato che il motore non giri molto “tranquillo” in autostrada: a 130 km/h, in sesta marcia, lavora a 2500 giri. La potenza (178 cavalli) è notevole per un due litri turbodiesel, e le buone prestazioni dichiarate dalla casa (217 km/h di velocità massima e 8,7 secondi per scattare da 0 a 100 orari) sembrano alla portata della vettura. Le riprese sono sempre molto rapide e regolari, tanto che si avverte una spinta energica già dai 1600 giri. I consumi di gasolio, quando non si chiede troppo al motore, ci sono sembrati bassi, ma non così come dichiara la Renault (17,2 km/l in media). Verificheremo con una prova.
AlVolante.it