FORD FIESTA 1.6 – Dimenticate tutto ciò che sulla Fiesta è stato detto o scritto. La sua versione sportiva, allestimento Individual, è un’altra storia, un’altra musica, che poggia principalmente sulla rivisitazione estetica e prestazionale.
In effetti a vederla da fuori sembra qualcosa di diverso: cerchi da 16”, vetri oscurati e vernice bianca preludono a un giocattolo grintoso e aggressivo.
La prima caratteristica che spicca è lo spoiler anteriore, che conferisce la sensazione di una vettura salda e ben piantata al manto stradale. A dare questo effetto contribuisce, dicevamo, lo spoiler ma soprattutto la linea in sé, che dalla bocca anteriore prosegue, nel più classico “kinetic design”, con i fari allungati che si coricano verso i montanti. La fluidità dello slancio prosegue lungo le fiancate, dove rispetto alle altre Fiesta spicca la presenza delle minigonne, mentre il posteriore interrompe bruscamente la linea, attirando inevitabilmente gli sguardi grazie all’alettone che se a prima vista sembra essere eccessivo, presto si impara ad apprezzarlo e a inserirlo meglio nel contesto sportivo di Ford se unito al molto apprezzato diffusore posteriore.
Si diceva di sensazioni diverse, di una vettura che mostra ben altri muscoli. E una volta seduti al posto di guida, si respira un’aria familiare. Contrastano con il bianco abbagliante della carrozzeria gli interni bordeaux e spiccano in prima linea i sedili in pelle. Avvolgenti, dalle contenitive e larghe spalle, sono riscaldabili e facilmente regolabili.
Per chi siede nei sedili posteriori, non vi è nulla da temere perché grazie al passo lungo la Fiesta garantisce ottima abitabilità, valorizzando quindi il comfort anche quando si devono affrontare lunghi viaggi. Lo spazio per le gambe è più che sufficiente e così anche in senso verticale sarà difficile, per i più alti, toccare il tetto.
Il colore dei sedili è ripreso anche dai materiali con cui sono state rivestite le portiere: non plastica morbidissima, ma comunque spaziosa resistente a urti. La plancia ricorre invece a ben altro tono, con materiali morbidi (il cosiddetto “soft touch”) che oltre a evitare graffi sono piacevoli al tatto e se non altro evitano di provocare le tipiche delusioni da plastiche scadenti.
Grazie ai comandi tutti raggruppati al centro ma ben disposti, la plancia, dalla forma leggermente inclinata, si rivela ordinata, richiamando vagamente la struttura delle tastiere dei cellulari. La funzionalità è pienamente raggiunta: nonostante siano a disposizione tutti i comandi immaginabili, compreso il telefono, lo spazio occupato è ridotto ma ben sfruttato. Peccato per il piccolo display posto nella parte superiore, dalla grafica poco accattivante ma polifunzionale, con possibilità di connessione bluetooth e trasferimento dati dal cellulare alla memoria interna.
Giusto per non dimenticare alcun dettaglio, la versione Individual presenta, di serie, tappetini in velluto e il rivestimento in pelle sia per il pomello del cambio che per il volante. A proposito di quest’ultimo, bisogna sottolineare due accorgimenti molto apprezzati: finiture cromate che si abbinano molto bene al bordeaux del rivestimento in pelle e soprattutto i comandi posti sul volante medesimo e non dietro di esso: comodi da azionare senza togliere le mani dallo sterzo.
Sportiva, ma con qualche dubbio
Il motore è il 1.6 benzina da 120 cv, con una coppia massima di 152 Nm erogati a 4050 giri/min. I consumi sono contenuti, tanto da fermarsi a 17 km/l, peccato però che il motore sia ancora Euro4, al contrario del collega 1.6 TDCi e di tutte le altre cilindrate, già omologate Euro5.
La città non è il suo habitat naturale, o almeno quello preferito. Il motore 1.6 sembra dormire sonni tranquilli quando semafori e code lo costringono a ritmi blandi: non che si rimanga delusi, in quanto stiamo parlando di un aspirato, ma nelle strade urbane è impossibile sfruttare il motore a pieno regime e questo delude leggermente le nostre aspettative Molto meglio, infatti, sull’extraurbano. La chiave di lettura è che il motore dà il meglio di sé e tira fuori il proprio spirito sportivo solo quando gli si tira il collo, spingendo cioè la cambiata a 5 o 6 mila giri: nulla di strano o di eccezionale, il divertimento è garantito e le prestazioni si fanno sentire, eccome. Autostrada e pista sono quindi gli ambienti perfetti dove vivere il meglio del 1.6, vivace e dalla velocità massima apprezzabile (193 km/h).
In queste occasioni si possono anche apprezzare le sospensioni più rigide che abbassano l’assetto di nove mm rispetto alle versioni tradizionali. Una specie di “dottor jekyll e mr hyde”, due anime tra loro opposte: una tranquilla e docile in città, l’altra aggressiva e battagliera quando si affonda sull’acceleratore. Ciò nonostante, non avrebbe fatto male la presenza del turbo, la cui mancanza si sente e non poco.
Assieme alle prestazioni, non delude l’assetto. Come ogni Ford che si rispetti, la vettura è ben bilanciata di suo e questo significa che unendo l’assetto agli aiuti alla guida è possibile affrontare con una certa sicurezza strade tortuose e impegnative anche a velocità elevate. Importante inoltre il comportamento negli spostamenti laterali improvvisi, dove grazie allo sterzo preciso è quasi impossibile perdere il controllo: la Fiesta sarà sempre sotto il nostro controllo.
Quanto detto fino ad ora, però, mal si concilia con alcuni dettagli: il vistoso alettone, le minigonne, il motore, creano aspettative non da poco per i più sportivi, aspettative che vengono purtroppo deluse dall’impianto frenante. Non c’è molto da dire, i tamburi dietro sarebbero sufficienti a soffocare ogni ambizione e non venga in mente la sciagurata idea di rifarsi sui dischi anteriori: adeguati per una utilitaria, troppo piccoli per questa Fiesta. Ancor prima di un discorso sugli spazi di arresto, è un discorso estetico.
Perchè Comprarla
Giusta domanda. Il prezzo base della Fiesta Individual da noi provata (versione benzina) è di 17.250€ ed è quindi giusto capire se ciò che viene offerto conviene davvero. Partiamo dall’inizio e cioè dalla considerazione che la versione Individual offre prima di tutto dettagli estetici molto accattivanti, dallo spoiler anteriore all’alettone, passando per le minigonne.
Per chi non disdegna tali elementi, si può passare agli interni, molto più curati rispetto alle altre versioni: non solo in termini di comodità, ma anche in termini di sensazioni. La scelta del bordeaux come tonalità può piacere o meno, ma resta sicuramente originale e azzeccata e così i comodissimi sedili. Per quanto riguarda gli optional, c’è praticamente tutto quello che serve. Di serie, infatti, la Fiesta Individual offre tra i tanti accessori cerchi in lega da 16”, clima automatico, tappetini in velluto e interni in pelle. L’unico optional che ancora si paga e cui non si può rinunciare è la radio per leggere cd ed mp3, con inclusi gli attacchi AUX e, perché no, comandi al volante e vocali, Bluetooth e usb: il tutto per 750€ ci può stare, eccome. Con 18.000€, quindi, ci si porta a casa una vettura praticamente full optional, dal motore grintoso che non delude e dall’estetica accattivante. Niente male.
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