Quella sigla “Msport” si riferisce al particolare allestimento con dettagli meccanici ed estetici studiati appositamente dal reparto Motorsport della Casa bavarese. Nel caso specifico, questa 123d offre di serie l’assetto sportivo M, i cerchi in lega M da 7×17″ (anteriori) e 7,5×17″ (posteriori), il pacchetto aerodinamico M, i sedili sportivi, il volante in pelle sportivo M (con impugnatura molto spessa e ben sagomata) e altri accessori come i fari allo Xeno, l’impianto lavafari, i listelli battitacco cromati con logo “M” così come il poggiapiede per il guidatore.
I gusti sono gusti, ma stilisticamente la BMW Serie 1 cinque porte si presenta un po’ appesantita nella parte posteriore, dove c’è molta carrozzeria, poca superficie vetrata (il lunotto è piccolo e poco avvolgente) e un fascione paracolpi molto avvolgente. Le linee delle fiancate sono morbide, con un bel contrasto tra la linea di cintura alta e le curve nella parte bassa delle portiere e del fondo. Il frontale è decisamente “felino”: basso, squadrato e con grandi gruppi ottici orizzontali rastremati verso l’esterno.
La sensazione più bella si prova, però, quando ci si siede al volante. Stiamo parlando di una vettura compatta, quindi anche gli spazi interni non sono immensi. Ma il posto guida è vicino alla perfezione: ergonomico, raccolto, con tutti i comandi principali al posto giusto e sotto gli occhi. Il sedile (sportivo e con regolazione elettrica) offre infinite regolazioni. La strumentazione è chiara, semplice e ben leggibile in qualsiasi condizione. Non male il vano portabagli, con una capacità che va da 330 a 1.150 litri.
L’unico neo è rappresentato dalle levette del cambio al volante: troppo piccole, troppo interne rispetto alla corona del volante, tanto che a volte ci si sbaglia azionando tergicristalli o indicatori di direzione…
Insieme ad uno dei sistemi di navigazione disponibili in opzione, la BMW Serie 1 presenta nuova generazione di gestione elettronica del veicolo “iDrive”. Per il 2010, la Serie 1 offre una nuova versione del sistema di navigazione BMW Business, il cui concetto permette un più facile e preciso controllo mediante iDrive grazie a pulsanti per la scelta diretta e per le funzioni preferite.
Il nuovo display di controllo con risoluzione di 800×400 pixel assicura una presentazione dettagliata delle mappe in due dimensioni o in una vista prospettica, completa con grafica a frecce integrata. La memoria dei dati di navigazione installata nella vettura serve a fornire un accesso ancora più veloce al sistema. Ultimo ma non per questo meno importante, il sistema audio compreso nel nuovo sistema di controllo è già dotato di un lettore CD.
Andando più al sodo, la 123d Msport è spinta dal motore 4 cilindri turbodiesel da 1.995 cc accreditato di ben 204 CV (150 kW) a 4400 giri/minuto. La coppia è notevole, attestandosi a 400 Nm tra i 2000 e i 2250 giri/minuto. La velocità massima dichiarata è di 238 km/orari, con un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 7 secondi (7,1 con l’auto equipaggiata di cambio automatico, come quella del nostro test drive). Certo, ci si porta dietro una massa considerevole – sfiora i 1.500 kg – che si fa sentire soprattutto nel “misto guidato” piuttosto che nelle prestazioni assolute. Quando si cercano i cambi di direzione un po’ rapidi si percepiscono gli sforzi di telaio e sospensioni, elementi notevolmente sollecitati e impegnati a tenere in strada la vettura.
La BMW 123d Msport riesce a stupire anche alla voce “consumi”. I dati ufficiali parlano di 6,9 litri per 100 chilometri nel ciclo urbano, 4,7 nell’extra urbano e 5,5 litri nel misto. In altri termini, durante un viaggio in autostrada, con andatura entro i limiti di velocità, il computer di bordo segna sempre tra i 14 e i 15 km con 1 litro: niente male per una sportiva. Le emissioni di CO2 si attestano invece a quota 145 g/km.
L’assetto, nel caso Msport, è opportunamente irrigidito: nonostante sia molto duro – la scocca e l’allestimento interno scricchiolano sensibilmente quando si sale su gradini o avvallamenti – il comfort di marcia non ne risente. Non si avvertono colpi violenti o fastidiose vibrazioni né durante la marcia normale, né in caso di guida più sportiva. Anzi, in questa situazione la 123d Msport dà il meglio di sé copiando l’asfalto e regalando un piacevole effetto go-kart.
Avvallamenti e cambi di direzione sono attutiti molto bene, le reazioni degli ammortizzatori sono decise ma non brusche. L’unico accorgimento è quello di tenere ben saldo il volante, anche a basse velocità, perché anche le minime variazioni del terreno vengono assecondate dalle ruote.
La trazione, è bene ricordarlo, è sulle ruote posteriori (è rimasta l’unica compatta con questa soluzione) eppure ogni tanto sembrerebbe il contrario: sarà per il passo molto lungo rispetto all’ingombro complessivo, ma a volte si accusa un leggero sottosterzo.
Motori.it
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