Al via della prima manche ha lasciato sfogare Justin Barcia per un giro, ma poi il compagno di squadra è finito a terra e dopo essere passato al comando ha praticamente fatto il vuoto alle sue spalle. La seconda ed ultima finale è stata la fotocopia della precedente, con la differenza che questa volta Windham è andato in testa nelle prime battute di gara per poi dare sfoggio al sua splendido stile di guida dando un’altra sonora lezione agli avversari.
La sua inaspettata prova di forza ha coinciso con la prova sottotono di alcuni dei favoriti, ad iniziare da Justin Barcia e Jeremy McGrath protagonisti di cadute nella prima finale che gli hanno impedito di prendere parte a quella di chiusura. Il primo, che nella batteria di qualificazione aveva messo in luce il suo potenziale piazzandosi alle spalle di Windham, si è leggermente infortunato ad una spalla, mentre il pluricampione degli anni ’90 ha accusato una serie di acciacchi a causa di una paurosa caduta dopo essere arrivato corto all’atterraggio da un salto.
Podio mancato anche per il quattro volte iridato di motocross Antonio Cairoli, giunto all’appuntamento ligure non in perfetta forma a causa dei postumi di una fastidiosa influenza ma sopratutto senza essersi potuto allenare sufficientemente sulle piste artificiali a causa delle inclementi condizioni atmosferiche nel periodo che ha preceduto la gara. Ne ha così risentito sia la tecnica di guida che la messa a punto della sua KTM SX-F 350, al debutto sui tracciati indoor, con il risultato di non trovarsi completamente a suo agio sulla tecnica pista disegnata da Armando Dazzi e di non essere quindi competitivo come speravano i suoi tifosi. Il miglior risultato Tony l’ha ottenuto in Gara 1, dove da 8° è risalito sino al 4° posto che ha mantenuto dopo uno scambio di posizioni col francese ufficiale Yamaha Gautier Paulin. Nella seconda finale è invece partito 3° e ha mantenuto al posizione sino a metà gara, ma dopo qualche errore è indietreggiato di alcune posizioni terminando 7° e 4° di giornata.
Il posto d’onore assoluto è andato a Paulin, che nella prima manche è stato autore di un consistente recupero che lo ha portato dalla 7ª alla 2ª posizione, mentre in quella successiva è rimasto alle spalle del battistrada per tutta la gara. Il podio è stato completato dal neo campione italiano Supercross Alexandre Rouis che ha totalizzato un 3° ed un 4° posto. Solo 6° il transalpino della Kawasaki Bud Racing Gregory Aranda, al quale grazie al vantaggio accumulato nelle prove precedenti è bastato il 9° posto della prima finale per assicurarsi il titolo europeo Supercross.
Nella classe SX2 successo del pilota KTM Simone Zecchina che dopo la caduta a metà gara del battistrada Killian Auberson l’ha spuntata sul francese Joselin Pecout e su Samuele Bernardini. 5ª posizione invece per lo spagnolo Macanas Fernandez che si è aggiudicato il titolo continentale.
Senza storie invece la categoria riservata alle 85 cc, che ha registrato la corsa solitaria del francese Thomas Do il quale si è lasciato alle spalle i connazionali Dan Houzet e Alexis Varhaeghe ed è diventato campione europeo.
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