Ma senza nulla togliere a questi fuoriclasse francesi e americani, i riflettori sono tutti puntati su Antonio Cairoli e Jeremy McGrath che si trovano per la prima volta l’uno contro l’altro all’interno del Palasport del capoluogo ligure pronti a darsi battaglia in una sfida che si preannuncia sensazionale.
Per Cairoli, che a Genova porta al debutto nelle gare indoor la KTM SX-F 350, si tratta di un sogno diventato realtà visto che il pluricampione californiano è stato per lui il pilota di riferimento ancora prima che salisse in sella ad una minicross.
«Fin da piccolo “Showtime” mi ha sempre affascinato la sua tecnica di guida – spiega il quattro volte iridato messinese – per me è sempre stato il migliore e il mio idolo. Mi piacevano i suoi numeri, come il Can Can che ho poi ripetuto anch’io ed che è tuttora l’evoluzione che faccio più volentieri». A distanza di una ventina d’anni, Tony è pronto per superare il maestro.
“Sarà senz’altro una bella sfida – continua l’ufficiale KTM che il prossimo inverno si trasferirà in California per allenarsi sulle piste artificiali – è un pò che ha ufficialmente smesso di correre ma ha continuato sempre ad allenarsi facendo qualche gara selezionata ed i test per l’American Honda per cui ritengo che sia sempre in forma e che sia un osso duro da battere. Da parte mia comunque ce la metterò tutta per stargli davanti, se ci riuscissi sarebbe senz’alto un bel ricordo».
Dopo una stagione di pausa sei contento di tornare a correre nel Supercross che per te è stato un pò il tuo vecchio amore?
«Certamente, un pò mi è mancato ma ho preferito concentrarmi nel Mondiale. Ora è finito e mi fa piacere essere al via della gara indoor importante che c’è in Italia, specie in questa edizione che segna i trent’anni della manifestazione».
Hai fatto un allenamento specifico per questa gara?
«Sì, dopo aver vinto il titolo MX1 ho fatto un po’ di pausa ma poi ho iniziato a girare in alcune piste Supercross diverse dando così una spolveratina alla tecnica di guida».
E’ difficile riprendere il ritmo per queste piste, o non cambia molto rispetto a quando corri un una pista di cross tradizionale?
«Effettivamente non è facile, perché è una guida completamente diversa, per cui bisogna riabituarsi andando per gradi».
Dal disegno del tracciato come ti sembra la pista quest’anno?
«Anche quest’anno mi sembra proprio bella, come al solito sono riusciti a sfruttare abbastanza bene lo spazio a disposizione e almeno sulla carta il risultato mi sembra ben riuscito».
Ci sarà spazio per fare un po’ di numeri?
«Non lo posso assicurare senza vedere la pista dal vero, ma penso che i miei fan non rimarranno delusi».
Come prepari il setting della tua KTM?
«Avrò un motore un po’ più pronto ai bassi regimi ed una forcella più dura, per il resto cercherò di sfruttare la fantastica maneggevolezza della mia 350».
Con quali obiettivi vai a Genova?
«Punto sicuramente al podio, ma la cosa più importante è divertirmi e fare una bella gara. Non sarà una passeggiata perché ci sono piloti esperti che corrono tutto l’anno su queste piste, ma mi servirà comunque anche in previsione delle gare che farò negli Stati Uniti».
Tra Barcia e Windham chi ritieni sia il più pericoloso?
«Windham perché ha più esperienza e quest’anno ha anche battuto Dungey in qualche occasione. Sicuramente in questo momento è uno dei più forti piloti di Supercross».
Dopo Denver con gli americani hai un piccolo conto in sospeso.
«No, non mi interessa pensare al Nazioni di quest’anno, a Genova parto soltanto per divertirmi e ce la metterò tutta per fare una buona gara».
Moto.it
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