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Nissan Leaf, prova su strada dell’auto elettrica giapponese

NISSAN LEAF – La batteria è il cuore della nuova Nissan Leaf. Un’auto vera, non la trasformazione di un modello che già esisteva. E, badate, non c’è solo l’auto, ma la pianificazione di tutti i più piccoli dettagli del processo di acquisto, utilizzo e, infine, smaltimento. I puntigliosi ingegneri nippo-elevetico-francesi si sono spinti persino a dire quanto costerà la rata mensile da pagare e quale sarà il valore della Leaf dopo cinque anni.

Batterie sottili. L’elettricità è l’unica energia di bordo ed è immagazzinata, come dicevamo, in una batteria rivoluzionaria. Per la verità le componenti (ioni di litio) non sono esclusivi, ma il “packaging” è unico: il processo di laminazione permette di assottigliare molto il pacco batterie e posizionarlo sotto il pianale. 24 kWh di energia che possono essere sfruttati al 95%. Con queste premesse la Leaf è in grado, secondo la Nissan, di arrivare ad un’autonomia di 140 km.

Al ritmo del traffico. Lo stile di guida conta molto per sfruttare al meglio le batterie: lasciamo perdere gli sprint al semaforo e le andature nervose, qui ci vuole il piede leggero e la capacità di guardare il flusso del traffico e di prevederne le mosse. Detto ciò, la Leaf si guida come tutte le altre; non c’è il cambio, sostituito da un semplice pomello per la marcia avanti e indietro e sul pavimento troviamo acceleratore e freno.

In silenzio. Premete il pulsante “start” e non si sente niente. In realtà un grande pannello a colori si anima di grafici e indicatori mostrando, con le cifre più grandi, i km che restano nella batteria. E’ un po’ angoscioso avere sempre sotto gli occhi questa cifra che scende costantemente. Finché si rimane in città il calo è accettabile e proporzionato ai km reali, mentre in autostrada a 120 km/h, la condizione peggiore per una elettrica, la cifra scende in modo piuttosto repentino.

Sempre in coppia. L’accelerazione ai semafori e la ripresa sono migliori di un diesel o benzina almeno fino ai 2 litri, e questo perché la coppia del motore da 80 kW (109 CV) è di 280 Nm, ma non c’è bisogno di aspettare che il motore salga di giri per sfruttarla: appena si sfiora il “gas” sono immediatamente disponibili e la spinta si mantiene costante fino a 70/80 km/h. Arrivati a questa velocità il regolatore elettronico predispone l’auto per mantenere l’andatura col minimo del consumo.

Guida lieve. La Leaf è lunga 4,45 metri, qualcosa più di una Golf, e ha spazio per cinque persone con un bagagliaio di tutto rispetto, 330 litri di volume, non intaccato dalle batterie. Non ci sarebbe molto da aggiungere perché il resto degli interni è quello di un’auto comune, senza troppi lussi. Il grado di confort è molto elevato, sia perché il silenzio è quasi assoluto, sia perché le sospensioni sono morbide e il volante molto leggero.

Ora s’attendono le colonnine. La Nissan ha già annunciato che gl’italiani dovranno aspettare la fine del 2011 per acquistarla: circa 30.000 euro il prezzo di listino, finanziabile con un innovativo programma di leasing che prevede un deposito inziale di circa 3500 euro e successive rate da 400/500 euro al mese). Non senza disappunto, i responsabili della Nissan segnalano che le vendite potranno partire quando saranno stipulati accordi con le compagnie elettriche per la rete delle colonnine di ricarica, ma per il momento i protagonisti della distribuzione energetica interpellati non sembrano dar segni d’interesse. Quindi ancora un po’ di pazienza. Negli USA e in Giappone, dove ci sono 7500 dollari di incentivo all’acquisto e i punti di ricarica non mancano, ne sono già state prenotate 26.000 e per il 2010 non si accettano più ordini.

Quattroruote.it

davide

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